sabato 22 maggio 2010

"La Nazione" articolo del 22 Maggio 2010

Acam in bilico tra Hera e le banche Ultime sforbiciate per l’aggregazione

In carico ai Comuni anche l’impianto di Saliceti. Bilancio: segnali di ripresa

Fonte: valdimagranews.it

di MANRICO PARMA
IERI, l’amministratore delegato di Acam Ivan Strozzi ha incontrato a Milano i consulenti di Hera. Un passo avanti per aprire la strada ad una trattativa vera e propria. Lo scoglio da superare, per l’aggregazione della partecipata spezzina al colosso emiliano delle multiutility, resta il buco finanziario di 150 milioni di euro. La situazione è in fase di stallo, tra Bologna che chiede garanzie, Acam in pressing sugli istituti di credito e le banche, a loro volta, in attesa dell’ok di Hera all’accordo. In bilico la rinegoziazione del debito verso il lungo termine e la proroga di altri sei mesi del rimborso delle rate correnti (poco meno di 50 milioni) in scadenza a fine giugno.
Sono giorni decisivi per le sorti dell’azienda di Via Picco. Ieri pomeriggio, Strozzi, rispondendo ai consiglieri comunali delle Commissioni partecipate e bilancio, ha annunciato alcuni dati positivi del bilancio consuntivo del 2009, la cui stesura definitiva, prevista per fine aprile, è slittata. Ci sono segni favorevoli nella redditività, cioè gli incassi (+11 %), nel margine operativo, vale a dire il guadagno netto (+38 %, circa 5,3 milioni), nel rapporto fra il debito e il guadagno, sceso da 17,2 a 13 punti, incamminando l’azienda verso posizioni di mercato. Mentre, il debito 2009 dovrebbe restare in linea rispetto alle previsioni attestandosi su perdite di gestione per 15 milioni, contro il 48 dell’anno precedente. «Mi auguro fortemente di chiudere la partita dell’aggregazione. Significherebbe la salvezza certa di mille posti di lavoro e di tanta professionalità», ha sottolineato Strozzi. Acam sta cercando di limare il più possibile e far scendere il debito, inizialmente di 300 milioni. E’ ormai in fase conclusiva la vendita delle reti idriche ai Comuni, chiesta esplicitamente da Hera. L’operazione vale 125 milioni. Le amministrazioni locali potrebbero prendersi in carico anche l’impianto di Saliceti, mettendo sulla bilancia 15milioni. Strozzi ha annunciato anche la vendita di beni immobili (in via Crispi e in via Fontevivo) a trattativa privata dopo due tornate deserte di asta pubblica. Altri 10 milioni in arrivo Il compromesso è atteso per metà giugno. A spanne, il valore della società delle reti, quello dell’impianto di Saliceti e quello della vendita degli immobili riducono il disavanzo ai famosi 150 milioni. L’amministratore delegato ha mantenuto riservate le informazioni sulle trattative per aprire la discarica di servizio, passaggio importante del ciclo rifiuti. Riservandosi di chiudere le trattative. I commissari lo avevano incalzato soprattutto sulle voci di un interessamento al sito di Saturnia. Dibattito anche sull’eventuale ricorso a contratti di solidarietà. proposta contenuta nel piano di riorganizzazione aziendale, caso rilanciato da un’interpellanza del consigliere pdl Giacomo Gatti. Ivan Strozzi «ritiene utile il taglio agli stipendi dei lavoratori solo nel caso riguardasse il bene supremo dell’azienda». Non si può escludere a questo punto l’apertura di una trattativa con il sindacato. Dai commissari, infine, è arrivato l’invito al taglio dei compensi ai membri dei cda di Acam e delle altre partecipate. Strozzi ha replicato informando i consiglieri che la decisione spetta ai comuni soci.

"Il Secolo XIX" articolo del 25 Maggio 2010

Acam, il debito scende

Sui rifiuti si va verso una nuova società ambientale gestita dai Comuni

Fonte: valdimagranews.it

AMERIGO LUALDI

«COME STA Acam? Diciamo che la febbre è scesa da 41 a 38 gradi e mezzo ma la malattia è ancora da debellare». La “malattia” di cui parla l’amministratore delegato, Ivan Strozzi intervenuto ieri assieme al presidente, Paolo Garbini, davanti alle commissioni Bilancio e Società partecipate del Comune È quella legata al deficit aziendale che, tra misure ed equilibrismi vari, deve essere portato intorno ai 150 milioni, condizione minima richiesta dalla multiutility bolognese Hera per dare l’ok all’aggregazione con via Picco. Il bilancio consuntivo 2009 di Acam spa avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 aprile. Siamo alla fine di maggio e i conti devono ancora passare al vaglio di cda, collegio sindacale e società di revisione nonché approvati dall’assemblea dei soci. C’è chi si preoccupa di tale ritardo e paventa scenari assai poco rassicuranti, tuttavia Strozzi e Garbini assicurano che «conti e numeri sono perfettamente in linea con quanto previsto dal piano industriale»,vale a dire con una perdita valutata intorno ai 15milioni. Nonostante, come detto, non ci sia ancora l’ufficialità, presidente e amministratore delegato hanno anticipato alcuni dati economici. Nel 2009 la redditività è cresciuta dell’11% rispetto al 2008 grazie a minori investimenti, riduzione dei costi e aumenti tariffari. Del 38%, pari a 5 milioni e 300 mila euro, è aumentato il Margine operativo lordo (l’utile prima di ammortamenti, accantonamenti, oneri e proventi finanziari, straordinari e imposte). Infine l’Ebitda (l’utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali), vale a dire il rapporto tra debito e guadagno, è sceso dal 17,2 % del 2008 al 13% dell’anno scorso. Secondo l’intendimento di presidente e amministratore delegato, l’ammontare complessivo del debito intorno ai 300 milioni verrà praticamente dimezzato attraverso i 125 entranti dalla società delle reti idriche, dai 10 ricavati dalla vendita degli immobili di proprietà (le cui due aste, comunque, sono andate deserte) e dai 15diquelladi Saliceti ai Comuni con la costituzione di un’altra società delle reti analoga a quella idrica, vale a dire una newco ambientale . Sul tavolo di Hera si conta di portare un “buco” praticamente dimezzato sperando che ciò serva a far chiudere definitivamente la partita. A proposito delle trattative con la multiutility emiliana, Strozzi ha confermato che queste stanno andando avanti e che una decisione definitivasiavràentroil30giugno, data di scadenza della moratoria concessa dalle banche creditrici. In particolare, il consiglio di amministrazione di Hera è convocato per mercoledì 23 giugno e quello potrebbe essere il giorno decisivo anche se la decisione su Acam sì o Acam no spetta invero all’assemblea dei soci azionisti. «L’aggregazione è il faro maestro per condurre Acaminun porto sicuro», ha ribadito Strozzi che, rispondendo alle domande dei vari componenti delle commissioni, ha anche parlato di rifiuti e di contratti di solidarietà per parte dei dipendenti. «Sulla questione rifiuti, e sulla raccolta differenziata in particolare, gli enti locali, primo tra tutti l’amministrazione provinciale, devono fare la loro parte ha evidenziato Serve assolutamente una discarica di servizio e Acam sta trattando per l’acquisto di un sito (si parla di Saturnia, ndr)». Confermata, sia dall’amministratore delegato sia dal presidente, l’ipotesi dell’avvio dei contratti di solidarietà per parte del personale indiretto. «Stiamo discutendone coni sindacati hanno spiegato Si tratta di una soluzione dolorosa ma certamente meno dannosa per i lavoratori rispetto a ipotesi di cassa integrazione o di mobilità».

martedì 18 maggio 2010

"La Nazione" articolo del 18 Maggio 2010

ACAM - Acam, la voragine ai raggi X Il giallo dei documenti spariti

SOCIETA’ PARTECIPATE AUDIZIONE DEL SINDACO IN COMMISSIONE


Fonte: valdimagranews.it

TRE PROFESSIONISTI hanno ricevuto l’incarico per approfondire l’analisi di carattere giuridico e contabile sul grave dissesto finanziario di Acam. Lo ha fatto sapere ieri il sindaco Massimo Federici nel corso della sua audizione davanti alla Commissione consiliare per le società partecipate. Commissione che aveva come filo conduttore l’azione sociale di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato Pierluigi Tortora in merito alla questione dei derivati, strumenti finanziari costati alla società di via Picco perdite per oltre dieci milioni. Come ha riferito il capo della giunta, il consiglio di amministrazione dell’Acam su input dell’assemblea dei soci, cioè i sindaci dei Comuni, intende mettere sotto la lente di ingrandimento una serie di operazioni: dall’acquisto dell’area dove è sorto l’impianto di Saliceti, al caso Celtica, alle iniziative con il Parco del Volturno, all’apertura di Acam Tel. A mettere i bastoni fra le ruote è intervenuto nel frattempo un intoppo: molta documentazione non è più al suo posto negli archivi. Il sindaco ha comunque precisato, per sfumare i toni del giallo, che non si tratta di burocrazia di carattere societario e contabile. Il primo rapporto degli esperti (Quagli, Tedeschi e Momigliano) è previsto entro l’estate. «Prima di muovere eventuali e nuove azioni di responsabilità c’è bisogno di raccogliere dati certi», ha sottolineato il sindaco, rivendicando alla sua giunta «l’avvio dell’operazione chiarezza sull’Acam e il taglio a logiche di subordinazione». Sul buco dei derivati Federici ha affermato che i sindaci hanno ravvisato i presupposti di un’azione legale e di risarcimento danni nei confronti dell’ex amministratore delegato Pierluigi Tortora. Il motivo? Gli viene mosso l’addebito di aver agito al di fuori delle proprie deleghe. Come è noto nel giugno del 2009, al momento dell’approvazione del bilancio consuntivo Acam del 2008, era affiorata la sottoscrizione di due strumenti finanziati ad alto rischio. Un’operazione, a quanto pare, portata avanti senza il parere dei soci. Dall’audizione è emerso che proprio nei prossimi giorni sarà formalizzata l’azione di responsabilità al tribunale civile. I commissari di maggioranza, infine, hanno chiesto le dimissioni del presidente Giacomo Gatti (Pdl) sulla scia della divulgazione della notizia, risultata poi non vera, di una multa dell’erario all’Acam da 22 milioni.
Manrico Parma

"Il Secolo XIX" articolo del 18 Maggio 2010

ACAM - La Spezia - Sindaco - Tortora, è guerra

RAFFICA DI ACCUSE SULLA GESTIONE ACAM DELL’EX AD IN COMMISSIONE

In vista una nuova causa civile per la vendita del terreno di Saliceti

Fonte: valdimagranews.it

AMERIGO LUALDI

LE DOPPIETTE del Comune pronte a sparare contro Pierluigi Tortora. L’ex amministratore delegato di Acam non sarà chiamato a rispondere davanti ai giudici soltanto del flop da oltre venti milioni di titoli derivati ma anche di tutte quelle questioni ancora da chiarire, prima tra tutte l’acquisto per quasi due milioni di euro del terreno dove è sorto l’impianto di produzione del cdr di Saliceti. Per non parlare del bilancio 2008diAcamImpiantieRetiedelle spregiudicate operazioni in giro per l’Italia tipo Parco del Volturno e altre. Insomma, fuoco a tutto spiano perché evidentemente nessuno, a cominciare dai soci azionisti e dalle clientele politiche di tutti i colori a parte Tortora in tutti questi anni era al corrente dell’allegra gestione di Acam che ha portato alla disperata situazione odierna. Come ha spiegato il sindaco, Massimo Federici, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione sulle società partecipate, l’assemblea dei sindaci ha chiesto la testa di quello che viene considerato il massimo (non è dato sapere se anche l’unico) responsabile dell’immane dissesto. «I professionisti Quagli e Tedeschi sono stati incaricati di stilare un’analisi per avere un quadro generale della situazione dopodiché, se ci saranno i presupposti, procederemo con altrettante azioni di responsabilità attraverso l’avvocato Modigliani. Da verificare caso per caso, se trattasi di responsabilità civile, penale o erariale. Per quanto riguarda l’eventuale risarcimento, è chiaro che questo dipende dal grado di solvibilità della parte condannata ». In pratica, se i comuni soci di Acam dimostreranno di avere ragione, dovranno presumibilmente accontentarsi di una vittoria simbolica e morale. La riunione della Commissione comunale sulle società partecipate è stata convocata dal presidente,Giacomo Gatti del Pdl, proprio per conoscere, dalla viva voce del sindaco (quella del neoassessore comunale, Davide Natale, è rimasta silente) i particolari dell’azione sociale di responsabilità avviate nei confronti dell’ex ad di Acam sulla questione dei derivati finanziari milionari. Il mese scorso, come si ricorderà, l’assemblea dei soci azionisti ha votato all’unanimità il via libera per l’avvio. Tortora, numero uno dell’holding di via Picco fino a metà 2008, sarà chiamato davanti al giudice a rispondere del flop di oltre ventimilioni investiti in titoli derivati in Borsa. Un buco che ha ulteriormente aggravatola già pessima situazione debitoria aziendale. A metterci una pezza ci ha provato il successore di Tortora, l’attuale amministratore delegato della holding, Ivan Strozzi che, per chiudere la partita, ha speso undici milioni di euro da pagare in otto anni. Come ha ricordato poi il consigliere comunale dei Liberaldemocratici, Paolo Martinelli, c’è poi la questione su cui sono in corso indagini della Guardiadi finanza su sollecito della Corte dei conti relativa al terreno su cui è sorto l’impianto di Saliceti,nel territorio di Vezzano ligure. Tortora, in quanto amministratore delegato, aveva il potere di firmare atti comportanti esporsi di denaro fino a un tetto di duemilioni di euro (per cifre più alte avrebbe dovuto avere il permesso del cda). Secondo le accuse, avrebbe acquistato il terreno da un commerciante per pochi spiccioli in meno dei due milioni. Con un piccolo particolare: quello stesso terreno, due anni prima, era stato acquistato dal futuro venditore ad Acam,per circa600mila euro. Anche su questa specifica vicenda il sindaco non ha escluso l’avvio di una specifica azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato. Per chiudere, l’annuncio che venerdì 21, nel pomeriggio, il presidente diAcam,Paolo Garbini, e l’amministratore delegato, Ivan Strozzi, presenteranno alle commissioni Partecipate e Bilancio, presiedute da Giacomo Gatti e da Tiziana Cattani il bilancio consuntivo aziendale del 2009.

sabato 15 maggio 2010

"Il Secolo XIX" articolo del 15 Maggio 2010

S. Stefano - Rifiuti, fermo per lavori l’impianto cdr di Saliceti

Fonte: valdimagranews.it

L'IMPIANTO di produzione di combustibile da rifiuto di Saliceti fermo per manutenzione. Da circa due settimane, i macchinari per il trattamento dei rifiuti sono interessati da una lunga manutenzione da parte dei tecnici della Veoli a Servizi ambientali, e fino alla prossima settimana la struttura rimarrà inattiva, con i lavoratori dirottati nello svolgimento di altre mansioni. Una manutenzione che era programmata da tempo, e che arriva ad un mese di distanza dalla denuncia sporta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico e da quelli di Vezzano per il mancato rispetto della convenzione con la Provincia per la gestione dell'impianto. Poco più di quattro settimane fa, al presidente e all'amministratore delegato della società Veolia, e al responsabile dello stabilimento situato ai confini tra Vezzano e Santo Stefano venne contestata la cattiva gestione dell'impianto e l'immissione in luogo e strade pubbliche di gas e vapori molesti. In pratica, sarebbe accaduto che, a causa di guasti all'impianto non riparati nei tempi stabiliti dall'accordo firmato con la Provincia, quando i lavori nello stabilimento prendevano avvio la produzione di combustibile da rifiuto andava oltre il consentito, e nei processi di lavorazione si sviluppavano forti miasmi che si disperdevano nell'aria. Un fatto che aveva scatenato le segnalazioni da parte di residenti ed ambientalisti, e che aveva spinto i Carabinieri a fare luce sull'accaduto. Da qui la denuncia, e l'obbligo di rispettare in tempi brevi la convenzione stipulata con la Provincia, con la società che gestisce l'impianto che ha fermato la produzione di Cdr e sta provvedendo a sistemare i macchinari.