domenica 30 gennaio 2011

"La Nazione" articolo del 30 Gennaio 2011

Saturnia torna discarica, ora è battaglia

Il centrodestra pronto alle barricate. Maggioranza: «Sito pubblico, bonifica sicura»

Fonte: valdimagranews.it

SATURNIA sarà riaperta e tornerà ad essere una discarica, un sito di proprietà pubblica da risanare con materiale inerte, sotto stretta osservazione dei cittadini, prima di essere restituita alla comunità di Pitelli. Ecco la sintesi della decisione presa l’altra sera dal consiglio comunale a conclusione di una seduta che ha letteralmente spaccato in due le forze politiche, non senza il sottofondo, tra il pubblico, del brusio ambientalista. Il dibattito incentrato sulla chiusura del ciclo rifiuti, con tema dominante la riapertura di Saturnia, si è aperto su una mozione presentata dall’opposizione di centrodestra, poi respinta dal consiglio. E’ passato invece l’ordine del giorno del centrosinistra, votato da Pd, Federsinistra, Socialisti e Api. E’ uscito dall’aula per protesta Giulio Guerri (Gruppo misto). Erano assenti gli esponenti della lista Schiffini. Contrario il centrodestra.
Il Pdl ha attaccato ad alzo zero con Sauro Manucci, Giacomo Gatti e gli altri consiglieri contro la riapertura di Saturnia «in barba alla scelta unanime del consiglio comunale nel dicembre del 2001 che aveva detto no per sempre ai rifiuti a Saturnia». Ha parlato di decisione imposta da Hera. Ha minacciato le barricate nelle strade e nelle aule giudiziarie. «Si chiude il ciclo dei rifiuti senza inceneritore — ha ribattuto dalla maggioranza Jonathan Marsella (Pd) — come vorrebbe invece il centrodestra che non dice dove metterebbe l’impianto e le ceneri. La strada scelta nella filosofia del piano è la raccolta differenziata, la riduzione dei rifiuti, l’azzeramento dello smaltimento del tal quale e il funzionamento degli impianti. Il materiale inerte in uscita da Saliceti è adatto per bonifiche e ambientalizzazione». Quest’ultimo riferimento è al fos, cioè la frazione organica stabilizzata, che gli ambientalisti presenti alla seduta (tra cui Corrado Cucciniello dell’Associazione Comitati) non vedono di buon occhio. Su Saturnia indice puntato del fronte ecologista anche sulla mancata caratterizzazione e le vane promesse di Giorgio Pagano prima e Massimo Federici poi. Il capo della giunta e l’assessore all’ambiente Laura Ruocco hanno sottolineato da parte loro che «l’ordine del giorno votato dal consiglio è garanzia di trasparenza» e hanno rimarcato «i mancati finanziamenti del ministero per il ripristino ambientale». Rc con i consiglieri Edmondo Bucchioni e Simona Cossu, ha «condiviso la richiesta all’amministrazione di assicurare che Saturnia sia di proprietà pubblica, predisponendo un progetto di risanamento in tempi certi per restituire alla comunità un territorio fruibile. Uno spiraglio rispetto alle continue penalizzazioni del territorio del Levante, che ha pagato prezzi altissimi in termini di inquinamento ambientale e salute dei propri cittadini». Il sì di Rc ha scatenato Giacomo Gatti (Pdl) che ha tirato in ballo precedenti posizione contrarie sulla riapertura di Saturnia espresse dai vertici del partito della Federsinistra.
M.P.

mercoledì 26 gennaio 2011

"La Nazione" articolo del 26 Gennaio 2011

«Niente combustibile da rifiuti da Saliceti alla centrale Enel»

IL PD E ACAM

Fonte: valdimagranews.it

«NON RISULTA che l’ipotesi di bruciare il cdr (combustibile da rifiuti, ndr) all’Enel sia tra le condizioni vincolanti per il buon esito dell’accordo Acam- Hera». A contestare l’ipotesi rilanciata dal capogruppo del Pdl in Provincia Oreste Micaccchi è Jonathan Marsella, segretario comunale Pd. «Le amministrazioni del centrosinistra e Acam si sono mosse nel senso di un’intensificazione e ottimizzazione di una raccolta differenziata sempre più capillare ed è avviato un percorso per la predisposizione di discariche di servizio volte ad accogliere il materiale inerte stabilizzato prodotto dall’impianto di Saliceti. Nessuno di questi passi è compatibile con l’ipotesi paventata da Micacchi e dimostra che non esiste nessuna contraddizione rispetto alla programmazione messa in campo dal centrosinistra».

martedì 25 gennaio 2011

"La Nazione" articolo del 25 Gennaio 2011

’Combustibile di Saliceti all’Enel? Subito verifica politica’

Fonte: valdimagranews.it

PDL ATTACCA

BRUCIARE nella centrale Enel il cdr, il combustibile da rifiuti, prodotto dall’impianto di Saliceti? L’ipotesi prevista dal memorandum Hera-Acam sta alimentando polemiche e tensioni. Sulla vicenda interviene il gruppo del Pdl in Provincia per bocca del capogruppo Oreste Micacchi il quale annuncia un’interrogazione urgente per chiedere se quanto emerso nel memorandum corrisponde al vero.«Se l’ipotesi che circola in questi giorni di bruciare il cdr all’Enel – dice Micacchi – possibilità da sempre negata dal presidente della provincia Fiasella in tutti questi anni e dal Piano provinciale dei rifiuti corrispondesse a verità non potremo esimerci dal chiedere una verifica della tenuta della maggioranza di centro sinistra». «E’ evidente — aggiunge il Capogruppo del Pdl — che l’ipotesi di bruciare i rifiuti all’interno dell’impianto Enel è una previsione che non può essere contemplata senza pagare pegno da chi fino ad oggi ha negato ogni possibilità in tal senso».

venerdì 21 gennaio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 21 Gennaio 2011

«Nuove discariche: no all’apertura»

Assemblea popolare alla Capellini

Fonte: valdimagranews.it

PIERANGELO CAITI

SI TERRÀ domani alle 15,30 al l’Accademia lunigianese di scienze “Giovanni Capellini” di via XX Settembre l’assemblea pubblica dedicata al tema della gestione rifiuti, organizzata dall’associazione “Comitati spezzini” e dalla sezione della Spezia di “Italia nostra”. I comitati invitano la cittadinanza a partecipare per discutere della qualità del servizio di raccolta rifiuti viste le polemiche in corse negli ultimi giorni in merito alla possibilità di riaprire la discarica di Saturnia. «Vogliamo affrontare nuovamente con la cittadinanza il tema rifiuti, trattamento e discariche che è al centro di continue mistificazioni –sottolinea Corrado Cuciniello rappresentante dei Comitati spezzini e presentare le nostre proposte per il riciclo totale e la riconversione dell’impianto di Saliceti che così come è ora produce un cdr combustibile da rifiuti non di qualità perchè contiene plastiche eterogenee, che solo impianti come solo quello di Vedelago in Veneto sono in grado di riciclare». «Vogliamo inoltre contrastare ipotesi di trattamento rifiuti del Tigullio e della provincia di Massa Carrara nelle biocelle di Saliceti quando l’impianto dovesse lavorare meno per una raccolta differenziata spezzina arrivata al 65 per cento, come ipotizzato da Acam –prosegue Cuciniello inoltre vogliamo far capire ai cittadini che parlare ancora di discariche alla Spezia è una assurdità quando le più recenti analisi di rischio dell’Arpal del dicembre 2009 hanno evidenziato ancora per il sito di interesse nazionale di Pitelli la presenza di vasti terreni contaminati sia da sostanze tossiche e cancerogene o solo cancerogene, nel versante della collina di Pitelli che guarda verso il Golfo e il mare». In pratica secondo gli accertamenti dell’Arpal la grave contaminazione interessa tutta la fascia costiera dal pontile dell’Enel alla batteria Santa Teresa (in quest’ultimo caso per il retaggio della fonderia di piombo di Pertusola) mentre per il tratto di costa alle spalle dei cantieri la contaminazione deriva dalle colature delle discariche di tutta la collina: Valbosca, Monte Montada, Pbc, Saturnia, Ipodec, Ruffino Pitelli senza che esistano inoltre dati certi su Vallegrande e sull’area militare della “Gran guardia” dove in profonde gallerie potrebbero residuare esplosivi.

mercoledì 19 gennaio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 19 Gennaio 2011

VALLESCURA - «Bloccheremo la strada ai Tir dei rifiuti»

I CITTADINI CONTRO LA RIAPERTURA DELLA DISCARICA DI VALLESCURA

Fermento anche nel Levante contro Saturnia e in Val di Vara. A Brugnato venerdì marcia di protesta

Fonte: valdimagranews.it

SONDRA COGGIO
MATTEO MARCELLO

UNA PETIZIONE col la richiesta di incontrare il presidente della Provincia e una promessa: quella di bloccare le strade per impedire il transito dei tir carichi di spazzatura qualora venga decisa la riapertura della discarica di Vallescura. In Valdurasca non hanno perso tempo, la notizia della possibile riapertura da parte della Provincia della discarica di Riccò del Golfo (l’unico accesso è però situato in territorio follese) ha fatto tremare gli abitanti di una vallata ancora tremendamente segnata da quell’esperienza. E così i residenti, coordinati dal comitato di frazione diretto da Ilvo Ferrari, sono intenzionati a far morire sul nascere ogni ipotesi di riapertura. Dopo la dura presa di posizione del sindaco di Follo Giorgio Cozzani, ecco la protesta dei cittadini, che in questi giorni stanno riempiendo di firme una petizione per chiedere alla Provincia di fare marcia indietro. «Siamo pronti a mobilitarci e far scoppiare una dura protesta nel caso in cui la discarica fosse riaperta – ammonisce il coordinatore del comitato di frazione, Ferrari – lo abbiamo già fatto venti anni fa e siamo pronti ad opporci nuovamente a questa decisione. La gente della Valdurasca ha già dato, e non ha intenzione di sopportare nuovamente un disagio simile». All’orizzonte, anche la richiesta di un incontro con il presidente della Provincia,Marino Fiasella. «Non è possibile che la Provincia possa decidere della sorte dei propri cittadini senza averli neppure consultati – commenta Ilvo Ferrari– per questo vorremmo incontrare personalmente Fiasella per ribadire la nostra ferma posizione contro la riapertura del sito di Vallescura. Venti anni fa la nostra popolazione ha subito gravi danni alla salute, l’ambiente è stato gravemente danneggiato, la viabilità devastata dal passaggio dei camion. Ed anche questa volta, se fosse necessario, ci opporremo in tutti i modi ed in tutte le sedi affinché ne anche un chilogrammo di spazzatura venga buttato in quella discarica».Vallescura da queste parti fa ancora paura. A distanza di anni dalla chiusura della discarica, le patologie oncologiche sono in aumento, con incidenze decisamente superiori alla media provinciale. E i cittadini sono fortemente convinti che ci sia una precisa corrispondenza tra le sostanze seppellite in quella discarica ed i tumori registrati tra i residenti. Ma sul fronte delle discariche c’è agitazione anche a Pitelli e Pagliari, per la prevista riapertura di Saturnia, e a Rocchetta Vara: altra località interessata dal conferimento degli inerti in uscita da Saliceti. A protestare è soprattutto Brugnato, che sarà attraversata dai camion: il consigliere brugnatese Paolo Gregori ha fondato Un gruppo di protesta su FB, e annuncia per il 21 alle 20,30 al centro congressi una riunione sulle ragioni del no, seguita da una marcia di protesta. Ci saranno il vice sindaco Claudio Galanteed esperti di Legambiente Liguria. Le rassicurazioni sul fatto che non si tratta più di rifiuti, come un tempo,ma di materiale trattato e “innocuo”, non sembra aver rassicurato la gente. Sul tema della gestione dei rifiuti l’associazione dei Comitati spezzini, capitanata da Corrado Cuciniello, ha indetto un’assemblea pubblica che si terrà sabato 22 gennaio all’Accademia Capellini di via XX Settembre. «Su Saturnia – afferma il presidente Cucciniello – perché non si parla mai del proprietario del sito e sul ruolo che questo avrà rispetto alle opzioni prospettate?Non è un po’ tardi chiedere ora quali siano le responsabilità del disastro di Pitelli e preoccuparsi degli effetti di questo disastro quando mai nessuno, fatta eccezione per pochi, se n’è mai interessato prima?».

lunedì 17 gennaio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 17 Gennaio 2011

«Acam Hera, manca la trasparenza»

SICUREZZA

Morgillo: «Gli spezzini devono sapere che cosa si sta trattando e a quali condizioni»

Fonte: valdimagranews.it

AMERIGO LUALDI
SONO trascorsi quasi due mesi dalla firma del memorandum traAcam ed Hera ma, a sentire il vicepresidente Del consiglio regionale,Luigi Morgillo (Pdl), sull’operazione è calata una cortina di silenzio.«Comune e politica locale sono poco trasparenti. Gli spezzini devono sapere cosa si sta trattando, a che prezzo e a quali condizioni », attacca Morgillo. Come mai una posizione tanto critica? «Sono stupito da quello che sta accadendo in questo ultimo periodo: approssimazione, pressapochismo, ipocrisia e bugie». La riservatezza è d’obbligo: Hera è quotata in Borsa. «La ragione non è questa. Oltre tutto mi pare si stia difendendo il segreto di Pulcinella se, a quanto pare, tutti sono al corrente dei contenuti del Memorandum». Rifondazione comunista dice di non saperne niente. «È questo l’aspetto comico della vicenda. Un’azienda pubblica ha accumulato 300 milioni di debiti e uno dei motivi che rendono insostenibile la gestione è l’alto costo dello smaltimento dei rifiuti. Rifondazione comunista che governa in Comune e, fino a poco tempo fa, anche in Provincia, non è al corrente del fatto che Hera ha subordinato il matrimonio con Acam alla chiusura del ciclo dei rifiuti, evitando così di correre il rischio di doversi trovare a gestire l’emergenza rifiuti o di sostenere oneri altissimi che invece sono stati sopportati fino ad oggi. Hera vuole chiaramente la discarica di servizio prevista dal Piano e vuole che il cdr prodotto a Saliceti diventi un credito. In sintesi, Hera vuole che il cdr Venga bruciato.Di fronte a ciò possiamo tollerare che una forza politica con responsabilità di governo in questa provincia e in questa regione faccia finta di non sapere queste cose?». Perché parla di poca trasparenza? «Ad esempio per il fatto che si chieda ai soci, tra le cose da approvare, l’impegno a trattare in via esclusiva con Hera l’ operazione di aggregazione senza avere prima stabilito la legittimità di questa procedura ma, soprattutto, la congruità del prezzo di emissione delle azioni Acam che dovranno essere sottoscritte da Hera». Ritienesi stiano facendo regali ad Hera ? «Ritengo che, essendo azionisti pubblici, quelli che cedono le quote siano soggetti a quanto previsto dall’attuale ordinamento e quindi deve essere accertata la congruità del prezzo di vendita per evitare che la Corte dei Conti intervenga». Ha dei dubbi sulle cifre che dovrà sborsare la multiutility emiliana? «Qualche dubbio c’è l’ho. Il memorandum prevede che, entro metà dell’anno, si compia il primo aumento di capitale di Acam per consentire l’acquistodel49% del capitale sociale da parte di Hera per soli 10 milioni di euro. Ciò vuol dire che Acam viene valutata poco più di 20milioni. Solo un anno fa un identico aumento di capitaleècostatoaFilse4milioniper il modesto 3%». E Filse in tutta questa vicenda che parte ha? «Filse è stata tirata per i capelli in un’ operazione anomala che l’ha portata a rimetterci già 14 milioni e ora, per non vedersi escutere la fideiussione prestataaCarispedi10milioni,si dovrà caricare un ulteriore rischio attraverso la cartolarizzazione dei beni immobili di Acam per circa 20». Contrario o favorevole a Saturnia? «Non si può chiudere il ciclo dei rifiuti con le discariche. Anche qui si dicano le cose come stanno: Saturnia non serve tanto per stoccare il sottovaglio di Saliceti ma è un business per smaltire i fanghi derivanti dalla bonifica del porto e di quella prevista davanti alla Snam di Panigaglia».

"Primocanale.it" CISL: "ACAM-HERA? A pagare non sia La Spezia"

Fonte: Primocanale.it del 17/01/2011 per vedere il servizio clicca sull'immagine

sabato 15 gennaio 2011

"La Nazione" articolo del 15 Gennaio 2011

Rocchetta - Discarica: via allo studio dei venti Entra in scena l’Università di Pisa

ROCCHETTA IL COMUNE SI AFFIDA AL DIPARTIMENTO SCIENZA DELLA TERRA

Fonte: valdimagranews.it

SI è tornato a parlare della discarica di Rocchetta, l’altro ieri, nel corso della conferenza dei 15 sindaci della Val di Vara, nella sede della Comunità montana di Sesta Godano. Una riunione che ha permesso agli amministratori di discutere sulla chiusura della Comunità, ma soprattutto di puntare nuovamente i riflettori sui siti previsti dal piano dei rifiuti. Tanti sindaci sono pronti a condividere la scelta del presidente della Provincia, Marino Fiasella, di procedere alla localizzazione del sito di Rocchetta quale discarica per conferire la frazione inerte provenienti da Saliceti, a condizione che non rechi alcun danno all’ambiente e alla salute dei cittadini. Netta opposizione è stata espressa dal sindaco di Beverino, Andrea Costa, favorevole invece all’incenerimento dei rifiuti e da sempre contrario al piano formulato dalla Provincia fin dal 2003. «La Val di Vara — ha precisato Fiasella — in qualità di Valle del biologico e di distretto del Comuni certificati, deve adottare questo piano, del tutto rispettoso dell’ambiente. Il sito infatti sarà bonificato». Per confermare che gli inerti non producono alcun danno ambientale, il capo della giunta di Rocchetta Vara, Riccardo Barotti, ha dato incarico all’Università di Pisa di effettuare uno studio dei venti nella zona interessata dal trasferimento dei rifiuti. «Per aprire una nuova discarica a meno di 500 metri dal centro abitato — ha sottolineato Barotti — occorre uno studio anemometrico. Dobbiamo verificare il potenziale fastidio per la salute degli abitanti. Il presidente Fiasella ha fissato per il 21 gennaio un incontro pubblico a Rocchetta per ascoltare le perplessità dei cittadini, delle quali mi sono più volte fatto interprete, e per dare loro una sorta di rassicurazione. Il sì alla discarica venne dato dalla precedente giunta comunale». Dubbi sulla discarica sono arrivati anche dal sindaco di Brugnato Corrado Fabiani, preoccupato per i disagi del traffico pesante. Il suo Comune è in prima linea nel contrastare il progetto. Fabiani ha chiesto a Fiasella di partecipare a un incontro con i cittadini. Il sindaco di Riccò del Golfo, Carlo Mazza, ha poi ricordato la necessità di bonificare il sito di Vallescura, «un intervento necessario a seguito del cedimento del terreno». «La legge richiede di ripristinare il sito — ha chiarito Fiasella — quindi la zona verrà riprofilata. Non sarà certo riaperta la discarica». E sulla polemica avanzata dal sindaco Costa, sull’eccessiva quantità di inerte da indirizzare nelle discariche di Saturnia e di Rocchetta («Spezia ne smaltisce 15mila mc l’anno», aveva detto), Fiasella replica: «La grande programmazione in termini di trasferimenti annui di materiale inerte — 900 mila metri cubi per Saturnia e 400 mila per Rocchetta — è prevista dal memorandum Acam-Hera».
Laura Provitina

giovedì 13 gennaio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 13 Gennaio 2011

«Hanno deciso di riaprire la discarica di Vallescura»

È destinata ad allargarsi la polemica su Saturnia e Rocchetta Vara

Fonte: valdimagranews.it

MATTEO MARCELLO
DOPO quelle di Rocchetta e Saturnia spunta ora una terza discarica per i rifiuti,quella di Vallescura. A rivelarlo sono stati ieri il capogruppo Pdl in consiglio provinciale Oreste Micacchi e il vice presidente del consiglio provinciale Andrea Costa (Pdl). I due amministratori hanno “scoperto” che il 15 dicembre scorso una conferenza dei servizi in sede referente ha autorizzato l’Acam a compiere una “riqualificazione ambientale” di Vallescura che permette lo scarico di 23.800 metri cubi di materiale trattato a Saliceti. «E così hanno protestato ieri i due consiglieri le discariche riaperte diventano tre . Una autentica condanna per questa provincia che passa attraverso l’accordo Fiasella Federici. Chissà quali sorprese ci riserverà ancora l’accordo tra Hera e Acam.Per parte nostra chiediamo l’immediata convocazione della commissione ambiente della Provincia per saperne di più in attesa che la conferenza si aggiorni in sede deliberante» Non si placa, intanto, la polemica sulle apertura delle discariche di Saturnia e Rocchetta Vara. Dopo gli affondi nei giorni scorsi da parte degli ambientalisti e degli esponenti di centrodestra, ecco la pronta replica del centrosinistra, affidata ad Alberto Battilani, capogruppo del Partito democratico in consiglio provinciale. «E’evidente e palese–sottolinea il sindaco di Calice al Cornoviglio–che ci sono due visioni culturali diverse ed opposte nell’affrontare il problema della gestione dei rifiuti: il centro destra si affida ad impianti per bruciare il rifiuto tal quale e con superficialità non parla delle necessarie discariche per stoccare le ceneri degli impianti e per trattare lo smaltimento dei filtri. Il centro sinistra in maniera ha puntato su un piano dei rifiuti fondato sulla raccolta differenziata, con un obiettivo chiaro e trasparente che è quello di produrre meno rifiuti e di massimizzarne il recupero. Un piano che dopo la realizzazione dell’impianto di Saliceti, unica realtà regionale, sta’iniziando a concretizzarsi». Battilani rassicura sul conferimento di rifiuti inerti nelle due discariche: «Il Piano dei rifiuti a suo tempo approvato ha individuato delle discariche di servizio in un lotto di localizzazioni tra le quali rientrano anche Rocchetta Vara e Saturnia, dove è previsto il solo conferimento Di materiali di sottovaglio inertizzato e Fos,materiale che può essere usato anche per il risanamento delle discariche esistenti. Non si parla di discarica e di conferimento di tal quale – puntualizza Battilani – in quanto la normativa sin dal 2003 vieta il conferimento in discarica dei rifiuti non trattati e sottoposti a trattamento di inertizzazione. Si tratta quindi dimettere a dimora un materiale che residua da operazioni di riduzione volumetrica, essiccazione e vagliatura, inodore ed incapace di creare eluati o biogas,materiale che potrà e sarà utilizzato per le bonifiche delle discariche presenti sul territorio provinciale e che, così come riconosciuto anche dalle leggi regionali, può essere idoneo per attività di risanamento e per sostituire il terriccio che viene quotidianamente utilizzato per le ricoperture. Politicamente non c’è alcuna intenzione di penalizzare un territorio a discapito di un altro e sarebbe poco serio pensare che un materiale possa andare bene in un posto e non in un altro, e tutto questo deve tradursi in progetti e garanzie tecniche, ambientali e scientifiche».

martedì 11 gennaio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 11 Gennaio 2011

Pioggia di no alla discarica a Saturnia

PITELLI

Parte una raccolta di firme contro la riapertura. Legambiente: fuori l’accordo Hera Acam

Fonte: valdimagranews.it

Sondra Coggio

TUTTI contro la riapertura di Saturnia. Rita Casagrande, presidente della commissione territoriale di Pagliari, ha avviato una petizione contro l’ipotesi di discarica. L’appello gira in rete.Intanto la circoscrizioneVattacca: «Saturnia non può essere riaperta, per esperienza non crediamo ai materiali innocui–diceilpresidenteFranco Arbasetti – vanno rispettati gli accordi e i principi della democrazia partecipata: il programma delle attuali giunte, eletta anche dai 17mila abitanti del Levante, non è carta straccia. Sarà solo per gli inerti?Fra le 12 discariche chiuse, ce n’erano già state, autorizzate per conferimenti neutri ed innocui».L’accordo segreto fra Acam e Hera–svelato dal Pdl prevederebbe il riempimento del “buco” lasciato aperto dal mancato conferimento delle ceneri Enel:ma Saturnia, così aveva promesso il Comune, non avrebbe più accolto rifiuti.Ed in effetti, non c’è neanche nel piano provinciale dei rifiuti. Legambiente chiede che “vengano resi pubblici il memorandum Acam Hera e la lettera di impegno dei sindaci”. «Il piano provinciale dei rifiuti– spiega Stefano Sarti– va ricalibrato dal 47% al 65 % di raccolta differenziata come obiettivo da raggiungere».Legambiente è tuttavia critica sul risveglio ambientalista del Pdl: «Il consigliere Giacomo Gatti ha fatto bene a sollevare il problema: però alla fine degli anni ‘90 partecipava ai cortei del movimento ambientalista contro l’inceneritore, oggi milita nel Pdl, favorevole all’inceneritore». I cittadini di Pagliari sono critici con il Pdl (che minaccia barricate sul caso Saturnia, ma aveva proposto a novembre proprio Saturnia, per salvare Rocchetta Vara) così come con la maggioranza di centro sinistra: che aveva promesso di non portare più rifiuti a Saturnia, e ora intende farlo. Il coordinamento dei comitati civici presieduto da Corrado Cuciniello, accusa: «Il Comune ha a lungo traccheggiato, fra silenzi,mezze frasi, risposte ambigue:ora scopre le carte.Asseconda il nuovo padrone Hera, non convinto di acquisire un’Acam economicamente distrutta. Già Giorgio Pagano aveva promesso che a Pitelli, Ruffino e Pagliari non sarebbero mai andati rifiuti: cosa dice ora? E cosa dice l’assessore provinciale di Pitelli, Federico Barli?La promessa è tradita in spregio ai cittadini del Levante». Cuciniello spiega che i comitati hanno già fatto ricorso contro il via libera del Ministero Ambiente a conferirvi i fanghi del dragaggio portuale: «Ci opporremo anche alla frazione organica fos,proveniente dall’impianto di trattamento di Saliceti e delle terre di scavo della Gronda. E poi la fos,recuperata così e mescolata alle altre frazioni, si inquina.Manca l’impianto di compostaggio per le 10mila tonnellate di organico da trattare, raggiunto il 65% di differenziata».

lunedì 10 gennaio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 10 Gennaio 2011

Banti: il piano della Provincia va cambiato «Saturnia non c’era»

Fonte: valdimagranews.it

CASO DISCARICHE

«NELLE discariche provinciali non ci andranno soltanto rifiuti inertizzati». L’ex deputato e attuale sindaco Di Maissana, Egidio Banti, dà un ulteriore colpo di mantice sul fuoco della polemica divampato a proposito del sito di Saturnia, sulle alture del levante cittadino che verrebbe riaperto, insieme a quello di Rocchetta Vara. L’apertura di entrambe, com’è noto, viene contestata da più parti, in primo luogo dal Pdl che ha chiesto la convocazione urgente di un consiglio comunale straordinario sulla questione. Già diverse settimane fa avevo segnalato pubblicamente la contraddizione di una lettera che i sindaci dovrebbero sottoscrivere pur richiedendo impegni contrastanti all’attuale Piano dei rifiuti (leggi discarica di Saturnia) spiega Banti Non credo che ci Si debba divertire a mettere i bastoni fra le ruote alla chiusura del ciclo dei rifiuti: sarebbe troppo facile. I punti, come sollecitato anche da Legambiente, sono quelli della chiarezza e della trasparenza. Dunque, mi pare ormai chiaro che Hera chieda agli enti locali spezzini una modifica al piano provinciale dei rifiuti (Saturnia). Io non so se sia l’unica strada possibile, ma se la fosse, la cronologia è chiara: si modifichi il piano dei rifiuti e poi si firmi quella lettera. Fare il contrario sarebbe una buso, una furbata, e questo è inaccettabile. Secondo punto: i rifiuti delle discariche diservizio non saranno solo quelli inertizzati. L’impianto di Saliceti, infatti, a parte possibili guasti o altri incidenti di percorso (che già ci sono stati), ha necessità di almeno due fermate tecniche in corso d’anno. In quelle fermate, le discariche devono accogliere rifiuti tal quale, e almeno una delle due (Saturnia e Rocchetta,o altra) se ne deve far carico. Io penso che dovrebbe essere Saturnia, perché più vicina a Saliceti. Comunque il piano lo deve decidere, e questo è un problema aperto: non si può fare finta di niente. Terzo punto: se Saturnia, di fatto, è subito disponibile, non lo è Rocchetta, discarica oggi privata con condizioni poste dai privati per una loro cessione.

"La Nazione" articolo del 10 Gennaio 2011

RIFIUTI - ‘Prima la modifica del piano, poi la firma della lettera per Hera’

BAGARRE POLITICA INVITO DI BANTI ALLA CHIAREZZA E ALLA TRASPARENZA. IL DESTINO DI SATURNIA

Fonte: valdimagranews.it

POLITICA alle grandi manovre sul caso Saturnia. Egidio Banti, sindaco di Maissana, parla di solito rischio: «Che lo scontro politico rifluisca su dinamiche interne alle coalizioni, perdendo di vista sia le questioni di legalità sia gli interessi dei cittadini». L’esponente dell’Udc «non crede che ci si debba divertire a mettere i bastoni fra le ruote alla chiusura del ciclo dei rifiuti. I punti, come sollecitato anche da Legambiente, sono quelli della chiarezza e della trasparenza». «Mi pare ormai chiaro — aggiunge — che Hera chieda agli enti locali spezzini una modifica al piano provinciale dei rifiuti (Saturnia). Io non so se sia l’unica strada possibile, ma se la fosse, la cronologia è chiara: si modifichi il piano dei rifiuti e poi si firmi quella lettera. Fare il contrario sarebbe un abuso, una furbata, e questo è inaccettabile». Banti sostiene che « i rifiuti delle discariche di servizio non saranno solo quelli inertizzati. Sostenere questo vuol dire sostenere il falso. L’impianto di Saliceti, infatti, a parte possibili guasti o altri incidenti di percorso, ha necessità di almeno due fermate tecniche in corso d’anno. In quelle fermate, le discariche devono accogliere rifiuti tal quale, ed almeno una delle due (Saturnia e Rocchetta, o altra) se ne deve far carico. Io penso che dovrebbe essere Saturnia, perché più vicina a Saliceti. Comunque il piano lo deve decidere, e questo è un problema aperto». Il sindaco di Maissana osserva che « se Saturnia, di fatto, è subito disponibile, non lo è Rocchetta, discarica oggi privata con condizioni poste dai privati per una loro cessione». E per finire: «Si farà o no il cosiddetto outlet a Brugnato ? Se si farà, come pare, la discarica di Rocchetta sembra difficilmente compatibile, anche per problemi di percorso degli autocarri di trasporto».

"La Nazione" articolo del 10 Gennaio 2011

RIFIUTI - Discarica, rullano tamburi di guerra

PAGLIARI LA RABBIA DEI CITTADINI: «NON VOGLIAMO PIU’ AVERE A CHE FARE CON I RIFIUTI»

«Ricorsi alla magistratura se non saranno rispettati gli impegni»

Fonte: valdimagranews.it

ABITANTI in fermento nei quartieri di Levante. La notizia di un possibile utilizzo del sito di Saturnia nel piano rifiuti ha riportato alla mente la rabbia e le battaglie di fine anni Ottanta, culminate in una decisione del tribunale che chiuse il sito. Altri tempi. I cittadini, rimasti scottati, non ne vogliono sapere di accogliere vicino a casa il materiale derivato dal trattamento del tal quale a Saliceti, seppur inerte e utilizzabile per ripristini ambientali. I tamburi di guerra hanno iniziato a rullare. Con il tam tam echeggiano nuovi ricorsi alla magistratura. Rita Casagrande, coordinatrice della territoriale di Pagliari, inserita nella quinta circoscrizione, ha raccolto i primi mugugni, seguiti all’affondo di Giacomo Gatti (Pdl). Quest’ultimo ha attaccato i sindaci e l’ipotesi di assicurare tra le discariche di servizio il sito di Saturnia nell’impegno verso Hera, la multiutility emiliana che sta definendo l’incorporazione di Acam, gestore del ciclo rifiuti alla Spezia. La Casagrande ha puntato dritto sull’assessore comunale all’ambiente Laura Ruocco, informando anche la circoscrizione del «tradimento» che si sta consumando nella valle dei veleni. «Se non ricordo male — chiosa la responsabile della territoriale di Pagliari — la promessa che lei ci aveva fatto era diversa ed era quella di bonificare Saturnia con la terra di scavo della variante. Dove sono finite le belle promesse del Comune? Dove è andata la delibera 45 del 6 dicembre 2001, quella che diceva che Saturnia doveva essere bonificate e non doveva avere più niente a che fare con i rifiuti?» Nelle intenzioni del Comune, come ha sottolineato ieri il sindaco Massimo Federici a La Nazione, c’è proprio l’intenzione di bonificare tutti i siti di Pitelli. «L’utilizzo di Saturnia — ha assicurato il capo della giunta — sarà coerente agli obiettivi che si è data l’amministrazione». Oltre al sottovaglio di Saliceti per la copertura del buco saranno impiegati terre e fanghi verdi, materiali cioè non inquinanti. La Casagrande se la prende anche con la Provincia che nel piano rifiuti doveva mostrare maggiore chiarezza ed evitare che si arrivasse di nuovo a far capo a Saturnia.
PAGLIARI mette in guardia il Comune rispolverando, come cattivo esempio, l’episodio del canale di eluato che negli anni Ottanta scendendo da Saturnia invase la darsena («Non vogliamo vedere altre scene del genere»), come anche i problemi sanitari subiti sulla propria pelle dai cittadini. E come se non bastasse, Rita Casagrande, punta l’indice su due nuovi fronti oscuri per i cittadini: la terra scaricata di recente oltre il muro delle Casermette e la discarica abusiva nella zona della Variante di via Valdilocchi. La responsabile della territoriale chiude l’intervento minacciando un ricorso degli abitanti alla magistratura a tutela dei diritti dei cittadini.
Manrico Parma