sabato 28 maggio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 28 Maggio 2011

Raccolta differenziata al palo

Fonte: valdimagranews.it

SMACCO PER L’AMMINISTRAZIONE GUIDATA DAL SINDACO ABRUZZO

VEZZANO ESCLUSO DAI COMUNI VIRTUOSI

AI TEMPI del sindaco Paola Giannarelli, nel 2005, il Comune di Vezzano Ligure era stato fra i fondatori dell’associazione dei “Comuni virtuosi”. Ora il comitato direttivo della rete ha approvato all’unanimità l’espulsione del Comune, che “ha scelto dimettere in campo progetti e una strategia diverse da quelle contenute nello statuto e nel manifesto”. E’ stata una decisione sofferta, spiega l’associazione, ma inevitabile. Vezzano era stato protagonista, insieme a Colorno (Pr),Monsano (An) e Melpignano (Lr) dell’esperienza, basata su“uno scambio di progettualità e buona gestione della cosa pubblica, che partiva dalle rispettive sperimentazioni in campo ambientale”. Il Comune, cittadina di circa 7.500 abitanti, era stato “motore trainante di un percorso di contaminazione di buone prassi nel campo soprattutto dell’efficienza energetica e della bioedilizia”. I progetti vezzanesi avevano riguardato un nuovo regolamento edilizio comunale, la sperimentazione in una frazione del paese della raccolta differenziata spinta, l’introduzione di prodotti locali e biologici nelle mense scolastiche, l’uso dell’acqua del rubinetto e la riscoperta delle fonti naturali presenti in paese. Dal 2009, con il cambio al vertice, è iniziato “un cambio radicale nei rapporti”. «Fino a quel momento il Comune aveva sempre partecipato attivamente alle attività del coordinamento e della rete, portando idee e proposte – accusa l’associazione – dal 2009 invece il Comune di Vezzano Ligure ha ritenuto evidentemente del tutto inutile portare avanti il rapporto di collaborazione reciproca ».L’accusa:è venuto meno anche il minimo rispetto istituzionale, nei rapporti, oltre ad un radicale cambio di impostazione rispetto alle politiche ambientali. Il presidente Gianluca Fioretti ha scritto al sindaco Abruzzo, tre mesi fa, per esprimere rammarico: «Apprendere, dopo sei anni, che il suo Comune si attesta ad una percentuale di raccolta differenziata ferma al 25% rappresenta,oltre che lo specchio di una immobilità, politica e progettuale, verso un nuovo sistema di raccolta porta a porta, anche un pessimo risultato», ha rilevato, fra l’altro. Vezzano Ligure non ha ritenuto di voler rispondere alla lettera, e l’associazione ha deciso per l’espulsione, attraverso il coordinamento, retto da Marco Boschini: «Pur rispettandole scelte e l’autonomia di ogni ente locale socio – ha scritto –non possiamo certo permetterci di far perdere di credibilità al progetto complessivo della rete, a fronte delle tante segnalazioni dei cittadini.Non possiamo più annoverare tra i nostri Comuni membri, una realtà come quella di Vezzano che persegue un modello di sviluppo non in linea con la filosofia e i principi ispiratori dei Comuni Virtuosi».

venerdì 27 maggio 2011

"La Nazione" articolo del 27 Maggio 2011

Slitta l’accordo tra Acam e Hera Arriva un prestito della banche

Fonte: valdimagranews.it

Risanamento: rinviato a luglio l’ingresso della multiservizi emiliana

NON SARA’ maggio il mese della firma sull’accordo quadro tra Acam ed Hera, secondo il memorandum siglato qualche mese fa tra le due aziende multiservizi. Il rinvio non dovrebbe comunque rappresentare un freno al percorso finalizzato alla fusione per incorporazione della società spezzina con il colosso emiliano, avviato anche per sanare il pesante deficit finanziario dell’azienda di via Picco stimato attorno ai 300 milioni. Spezia e Bologna hanno fatto slittare, d’accordo, il cronoprogramma per questioni tecniche e burocratiche. Il tempo per definire la costituzione delle due società delle reti (nei settori acquedotti e impianti di trattamento rifiuti da parte dei Comuni) si è rivelato più lungo del previsto. Bisognerà, probabilmente, attendere il mese di luglio, prima che sia messo nero su bianco ai punti base del memorandum e quindi all’ingresso di Hera in Acam spa (si parla di una percentuale iniziale del 49 per cento) con una ricapitalizzazione di 10 milioni. Nel frattempo, un’altra notizia significativa sotto il profilo economico, consente ad Acam di respirare una nuova boccata d’ossigeno finanziaria. Si tratta di un prestito bancario di circa sette milioni. Sarebbe legato a un’anticipazione sulla vendita di immobili in carico all’azienda di via Picco, tra cui la sede principale (che resterebbe poi all’Acam grazie a un contratto di affitto). Vendita per la quale ha preso il via la procedura di bando pubblico. Secondo indiscrezioni Filse, la finanziaria regionale, sarebbe poi pronta ad acquisire il patrimonio immobiliare di Acam per 21 milioni. Nel frattempo l’Acam e i Comuni stanno lavorando a completare il memorandum siglato con Hera. Il documento prevede il trasferimento di circa 160 milioni di debito in carico ai Comuni per effetto del passaggio di mano della rete degli acquedotti e dell’impianto di Saliceti alle amministrazioni comunali. Prevede inoltre l’avvio delle procedure per mettere a disposizione due discariche, individuate a Saturnia e Rocchetta Vara. Un capitolo quello dei siti di servizio assai spinoso e al centro di polemiche. Salvo imprevisti, l’incorporazione di Acam in Hera dovrebbe poi avvenire nel 2012. «Siamo attenti — osserva Pierluigi Peracchini, segretario generale della Cisl — all’evoluzione della situazione di Acam. La seguiamo con molta preoccupazione sperando che alla fine non siano i cittadini o i lavoratori a pagare». Peracchini continua il pressing perchè «non resti al palo l’azione di responsabilità contro chi ha causato il dissesto finanziario dell’Acam». Sotto il profilo occupazionale, il sindacato parte dall’accordo di San Valentino del 2009 che non prevede alcun licenziamento dei circa mille dipendenti della multiservizi spezzina. Il piano di riorganizzazione dell’azienda fissa in 175 unità la riduzione del personale entro il 2015. Un taglio che dovrebbe essere assorbito da accompagnamenti alla pensione. Ferma per il momento la trattativa per i contratti di solidarietà bocciata dalle organizzazioni.
Manrico Parma