sabato 18 settembre 2010

"La Nazione" articolo del 18 Settembre 2010

Acam, accordo-salvezza più vicino

La svolta dopo il vertice a tre ieri a Milano tra Hera, banche e azienda

AGGREGAZIONE
Sembra imminente il via alle tappe per la fusione con il colosso emiliano

Fonte: valdimagranews.it

LA SVOLTA. Il salvagente per strappare Acam dal naufragio è stato lanciato ieri sera a Milano a conclusione di un vertice top secret. Allo stesso tavolo si sono ritrovati, per la prima volta tutti insieme, Hera (la multiutility emiliana che ha avanzato una proposta di fusione con la municipalizza spezzina), i massimi dirigenti della società di via Picco e le dodici banche creditrici. Un passaggio saliente per avviare la complessa operazione di ristrutturazione finanziaria del debito. Debito che alla fine del 2009 ammontava a qualcosa come 400milioni con il pericolo di far sprofondare l’Acam nel baratro. Massimo il riserbo tenuto alla fine dei lavori, iniziati al mattino e andati avanti per tutta la giornata. Ma, secondo indiscrezioni filtrate l’inizio del percorso di aggregazione con la sigla dell’accordo sembra imminente. Diversi angoli sono stati smussati e ci sarebbero ormai le condizioni per un accordo a tre.
L’ACAM ha un debito verso le banche di circa 280 milioni. Ne deve pagare un altro centinaio ai fornitori, senza contare altre pendenze da onorare. Secondo un’ipotesi dettata da Hera nei mesi scorsi parte del debito, 150 milioni, andrebbe in carico ai Comuni, grazie allo scorporo delle infrastrutture. Gli acquedotti e l’impianto di trattamento rifiuti di Saliceti stanno infatti diventando di proprietà delle amministrazioni locali che riceveranno poi dall’Acam un canone di affitto. Altri 25 milioni sarebbero sgravati grazie al sacrificio delle banche (nell’incontro di ieri avrebbero valutato la possibilità di addossarsi una parte di debito per favorire la salvezza della municipalizzata di via Picco dal fallimento). Prevista anche l’alienazione dei beni immobili dell’Acam attraverso un’operazione con gli istituti di credito. C’è da aggiungere la partita dei crediti che Acam vanta a sua volta: sarebbe da 120 milioni. Il resto lo farebbe la fusione con Hera e il suo controllo finanziario su Acam. Nello sviluppo delle proposte del colosso emiliano sono previste più tappe. Un percorso che può avere il via ufficiale già dalle prossime settimane coinvolgendo i Comuni proprietari.
Manrico Parma

lunedì 6 settembre 2010

"Cronaca4" Cucciniello - Rifiuti - La Spezia



Fonte: Cronaca4.it

La Spezia 06 Settembre 2010 ore 16:15:31
Cucciniello: "Rifiuti e differenziata? Manca un’adeguata campagna d’informazione e sensibilizzazione dei cittadini"

Parla il presidente dell'Associazione dei Comitati Spezzini per l'ambiente

Torna d’attualità la questione rifiuti e raccolta differenziata in centro città. Dopo la sperimentazione iniziata già da un anno e mezzo nel centro storico della Spezia, Biassa e Pitelli e l’avvio ufficiale avvenuto nel luglio scorso nella zona del centro città ad intervenire sulla questione oggi è Corrado Cucciniello, presidente dell’Associazione dei Comitati Spezzini per l'Ambiente.

Cucciniello punta l’indice sulla mancanza di un’adeguata informazione e sensibilizzazione della cittadinanza, che, all’avvio della raccolta differenziata, si è trovata impreparata di fronte all’assenza dei cassonetti in centro città. «Nelle ultime settimane – ha spiegato Cucciniello – sono state tante le persone che hanno denunciato il basso numero di ritiri dei rifiuti e la poca durata dei porter nel centro città, con conseguente abbandono dei rifiuti laddove prima c’erano i cassonetti».

«Ma non è l’unico nodo da sciogliere – attacca Cucciniello – c’è anche bisogno di una giusta tracciabilità per capire quanti rifiuti producono i singoli utenti, incentivare chi fa bene e sanzionare chi non la esegue correttamente». Altro tema toccato dal portavoce dei Comitati riguarda l’impianto CDR di Saliceti, in cui «sembrerebbe che nelle biocelle che si andranno a liberare si voglia accogliere organico proveniente dal Tigullio».

Una scelta che Cucciniello spiega con la motivazione del ‘business’ «visto che raggiungendo il 65% di differenziata – accusa - l'impianto di Boscalino, già a tappo, sarà insufficiente al trattamento dell'organico». «Per quanto riguarda Saliceti – prosegue - la nostra proposta è di trasformarlo in una piattaforma per l’analisi del rifiuto, un sito dove i sacchetti ritirati possano essere ispezionati per vedere se gli utenti hanno eseguito la giusta raccolta».

Cucciniello conclude il suo intervento spiegando che lo scarso interesse per la differenziata si intuisce anche dalla mancanza di controlli «accanto ai furgoni per il conferimento del differenziato, manca l'operatore che verifichi la correttezza delle operazioni» e sul fatto che i sacchetti nei quali vengono conferiti i rifiuti non sono né biodegradabili, né trasparenti «quindi al momento non si può conoscere né la quantità di rifiuti prodotta dai singoli utenti, né se la raccolta sia corretta». «Siamo sicuramente partiti con il piede sbagliato, conclude Cucciniello».

Marcello Bianchi