sabato 26 febbraio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 26 Febbraio 2011

Val di Magra - «La stangata Tarsu figlia dell’intesa Acam - Hera»

PDL POLEMICO SULL’AUMENTO DELLA TASSA

Fonte: valdimagranews.it

Accuse ai sindaci: «Non diano colpa al governo»

«LA STANGATA sulla Tarsu annunciata dai sindaci della Val di Magra deriva dall’accordo Acam–Hera e non dai tagli del Governo », Ne è convinto il Pdl che tramite i suoi esponenti,Giacomo Raul Giampedrone, capogruppo ad Ameglia; Giacomo Gatti Vice Coordinatore Provinciale; Andrea Camaiora capogruppo comune di Sarzana; Piergiorgio Leoni capogruppo comune di Arcola; Cinzia Caravita capogruppo ad Ortonovo; Brunella Angeli capogruppo di Santo Stefano Magra e Giorgio Salvetti di Comune di Castelnuovo Magra, ha diramato un duro comunicato sull’aumento della tassa per lo smaltimento della nettezza urbana. «Che i compagni, e soprattutto quelli della Val di Magra, abbiano la faccia tosta e siano abituati a prendere in giro i cittadini è purtroppo una cosa nota: che abbiano addirittura il coraggio di attribuire al Governo la responsabilità dell'aumento della tassa rifiuti, ben sapendo che questa scelta così penalizzante dipende esclusivamente dai loro errori ed a accordi capestro che portano in calce la loro firma, ha però dell'incredibile – scrivono - Di fronte a una sconcertante mistificazione della realtà, e' giusto che gli abitanti della vallata del magra sappiano che la "stangata" sulla spazzatura non deriva in alcun modo dai tagli di Tremonti, ma semmai dal costante aumento dei costi di smaltimento fuori provincia e dalle condizioni dell'intesa Acam-Hera, che obbligano tutti i Comuni della provincia a passare dalla tassa rifiuti alla tariffa (Tia) entro il 2012. Del resto, i "magnifici sette" che ieri si sono arrampicati sugli specchi per cercare di attribuire ad altri la grandinata di aumenti che si abbatterà nei prossimi mesi sulle tasche dei loro amministrati, sono gli stessi che poche settimane fa accusavano il Governo di non aver messo a disposizione della Liguria sufficienti risorse per i danni alluvionali: risorse che invece, come promesso, sono state regolarmente inserite su proposta dei parlamentari liguri del PDL nel decreto Milleproroghe in fase di approvazione in questi giorni. Quest'ennesima sconfessione di chi sperava nel mancato inserimento dei fondi per polemizzare contro il "cattivo" Berlusconi la dice lunga sulla credibilità di Caleo&Compagni.”

"La Nazione" articolo del 26 Febbraio 2011

Val di Magra - «Macché tagli! I rincari Tarsu dovuti all’accordo tra Hera e Acam»

ACCUSE IL PDL

Fonte: valdimagranews.it

LA STANGATA sulla Tarsu annunciata dai sindaci della Val di Magra certo non sarà un regalo gradito ai cittadini. Intanto ha scatenato la reazione del Popolo della Libertà che hanno collegato gli aumenti dei costi alla malagestione di Acam. Per i rappresentanti del Pdl provinciali infatti l’aumento della tassa sui rifiuti è un fardello da sopportare per sostenere l’accordo sottoscritto tra l’azienda spezzina ed Hera. Il coordinatore provinciale Giacomo Raul Giampedrone, il vice Giacomo Gatti e i capigruppo dei Comuni della Val di Magra, Andrea Camaiora, Piergiorgio Leoni, Cinzia Caravita, Brunella Angeli e Giorgio Salvetti, hanno sottoscritto un documento polemico all’indomani del grido di dolore lanciato dagli amministratori della vallata che si dicono costretti a rivedere le tariffe aumentandole. «Che i compagni, e soprattutto quelli della Val di Magra — scrivono i rappresentanti del Pdl — siano abituati a prendere in giro i cittadini è cosa nota: che abbiano addirittura il coraggio di attribuire al Governo la responsabilità dell’aumento della Tarsu, ben sapendo che la scelta dipende dai loro errori ha dell’incredibile. La stangata sulla spazzatura non deriva in alcun modo dai tagli di Tremonti ma dal costante aumento dei costi di smaltimento fuori Provincia e dalle condizioni dell’intesa Acam-Hera che obbligano tutti i Comuni della Provincia a passare dalla Tassa rifiuti alla Tariffa (Tia) entro il 2012. Passaggio che prevede la copertura integrale dei costi da parte dei cittadini e obbliga dunque le amministrazioni locali a far pagare direttamente agli utenti questi oneri». Per il Pdl l’aumento delle tariffe non è una giustificazione per salvaguardare i servizi sociali. «Il rischio di tagliare i servizi sociali dipende dallo stato disastrato dei bilanci dei Comuni, sfasciati da decenni di gestione scellerata e clientelare».

mercoledì 23 febbraio 2011

"La Nazione" articolo del 23 Febbraio 2011

Rifiuti, ma quanto ci costa produrli!

Per i cittadini a Ortonovo la Tarsu più alta, ad Ameglia la tariffa più bassa

Fonte: valdimagranews.it

IL SERVIZIO non migliora, il degrado aumenta, le spese crescono e le tasse pure. Come abbiamo mostrato nei precedenti servizi raccolta dei rifiuti e differenziata in val di Magra sono ancora alla preistoria, ben lontane anche dai livelli imposti dalla legge. A Sarzana è scesa dal 28,8 al 27 per cento, ben lontano dal 55 previsto per il 2010 e dal 65 del 2012. Un disastro in parte legato al multimateriale (vetro, metallo e plastica) raccolto in un unico contenitore vanificando gli sforzi dei cittadini. Ora Provincia e Acam ci provano a invertire la tendenza di un servizio non certo virtuoso. Un progetto pilota di «domiciliarizzata spinta», per un numero di utenti limitato, partirà prima dell’estate per avanzi di cucina, carta e cartone, plastica e metallo. Acam fornirà il cestello traforato antiodore e per un anno i sacchetti per l’umido andranno all’impianto di Boscalino per poi tornare in parte in città come concime o per ripristinare terrapieni. Contenitori condominiali per carta e cartone, sacchetti trasparenti per plastica e metallo.

I CITTADINI della Val di Magra pagano di spazzatura per una casa di cento metri quadri da un minimo di 144 euro all’anno ad un massimo di 220. A Ortonovo la tassa più alta in assoluto per i cittadini, 2,20 euro, poco di meno (2 euro) si pasa a Sarzana dove invece si registrano le tariffe più basse in assoluto per le attività economiche: 3,42 i laboratori artigianali e 4,47 i negozi, senza distinzione. Bar e paninoteche invece a Santo Stefano arrivano a pagare più dell’11, gli esercizi commerciali da 7,42 a 9,23. A Sarzana dunque un bar o ristorante di 100 metri quadrati pagano 447 euro contro i 200 di una coppia con una casa grande uguale.
La tariffa più bassa è applicata dal Comune di Ameglia dove un residente paga 1,44 euro a metro quadrato; esercizi pubblici e i negozi 6,98 euro; alberghi 5,57; darsene e rimessaggi 6,26, gli stabilimenti balneari 1,74. Il Comune ha previsto riduzioni del 30 per cento nelle case con un solo occupante. Ma l’amministrazione ha inserito nel regolamento comunale anche un incentivo per gli esercizi di vicinato: aprire un’attività nel centro storico di Ameglia significa non pagare la Tarsu per i primi tre anni (delibera 26-4-2007). A Santo Stefano Magra per le case dove si abita si paga 1,75 euro a metro quadro; esercizi commerciali e negozi di beni durevoli 7,42 euro; alimentari, edicole e fioriai 9,23; stabilimenti e attività retroportuali 3,94; ristoranti bar e paninoteche 11,08; alberghi 6,19. Ovviamente anche in questo Comune come negli altri previste agevolazioni per unico abitante e redditi bassi. A Castelnuovo Magra i cittadini pagano 1,90 a metro quadrato per la propria casa. Nel 2005 pagavano 1,56. Gli stabilimenti industriali, opifici, caserme... pagano 4,45 euro; gli esercizi commerciali 6,95. A Castelnuovo poi se il bidone dove riporre il sacchetto è a oltre 500 metri dall’abitazione scatta una «riduzione del 70 per cento sul totale dei metri quadrati imponibili». A Sarzana i residenti pagano per le abitazioni 2 euro al metro quadrato, i laboratori artigianali 3,42 euro e i commercianti 4,47, tra i quali sono classificate anche le attività stagionali. Anche per i sarzanesi ci sono possibilità di sconti ma solo per situazioni economiche particolari, specifiche disabilità o persone in carico ai servizi sociali. Le attività, come carrozzerie e officine, che producono sostanze nocive trattate sono in appositi elenchi perchè la risulta delle loro lavorazioni viene smaltita diversamento ed hanno quindi riduzioni sulla Tarsu. Ad Ortonovo, dove la percentuale di differenziata è la più bass, la tariffa per le civili abitazioni è di 2,22 euro a metro quadrato. L’aumento è scattato nel 2006 per abbassare il debito con Acam. Anche qui riduzioni previste per le abitazioni con un solo occupante e per le seconde case sfitte dove la produzione di rifiuti è minore. I laboratori artigiani pagano 8,15 euro a metro quadrato; 4,26 gli stabilimenti industriali (segherie di marmo ecc); 7,25 le attività stagionali. Il costo della raccolta differenziata si attesta sui 70 mila euro l’anno e 280 mila l’indifferenziata. La situazione cambierebbe con il sistema del «porta a porta» che riguarderebbe tre tipologie di rifiuto: umido, carta e cartone, plastica e metallo. Il vetro sarà smaltito a parte . In gergo gli uffici tecnici della Provincia la chiamano «raccolta domiciliarizzata spinta» e dovrebbe porre un freno alla caduta libera in atto del differenziato verificatasi negli ultimi anni.
Anna M. Zebra

"Il Secolo XIX" articolo del 23 Febbraio 2011

«Acam, abbiamo colpe ma ora salviamo il gruppo»

Federici: agiremo contro i manager. Garantisco su Hera

Fonte: valdimagranews.it

LA PRIMA, importante scadenza prevista dall’accordo quadro Hera Acam è per maggio. Tre mesi per convincere la multiutility bolognese sulla fattibilità di operazioni fondamentali, poste come pregiudiziali in vista dell’aggregazione: le società delle reti idriche e dei rifiuti; la vendita del patrimonio immobiliare di Acam; le autorizzazioni per gestire Le discariche di Saturnia e Rocchetta Vara; la cessione, da parte di Acam, della partecipazione detenuta in Centrogas; l’erogazione di nuova finanza da parte delle banche. Con il sindaco,Massimo Federici,Il Secolo XIX ha fatto il punto della situazione. Sindaco, cosa pensa dell’autocritica pubblica del suo predecessore Pagano? «Pagano voleva ricercare la strada dell’aggregazione e, se ci fosse riuscito, forse la storia sarebbe stata diversa. Ma non ha avuto la forza politica per andare fino in fondo. Alla luce di quanto successo, resta una responsabilità forte. Gli riconosco però l’onestà di avere evidenziato i limiti della sua azione politica». Si può sapere una buona volta chi sono i responsabili del dissesto Acam? Perché non si fanno nomi e cognomi? «Di tutto mi si può accusare, ma certo non di avere occultato le responsabilità. Le responsabilità politiche Sono dei sindaci e della forza politica a cui appartengono, della maggioranza che ha guidato questa città e, con essa, di una minoranza corresponsabile nella gestione dell’azienda. Ma soprattutto la responsabilità è del management che aveva Il dovere di non avventurarsi in operazioni finanziarie azzardate e sprovvedute e ingigantire l’azienda sotto il profilo del personale, spacchettando l’azienda e privandola di una regia unitaria». Che ruolo hanno giocato partiti e clientele politiche in questa vicenda? «La principale responsabilità della politica è non aver capito e giudicato autonomamente l’azione del management. Precisamente ciò che ho cercato di correggere. Abbiamo rafforzato il ruolo del Comune per avere un punto di vista autonomo dall’azienda correggendo indirizzi politici sbagliati e assumendoci responsabilità che ci competevano». Va avanti l’azione di responsabilità verso ex e qualche attuale amministratore o è tutto fermo? «Sì, sta andando avanti. I tempi previsti dal Codice civile sono rispettati. Non ci saranno dilazioni né reticenze. Ma si sappia, per chi invoca sommari “autodafé”, che l’azione di responsabilità, per essere efficace, non può essere a carattere generico ma circoscritta a fatti specifici». Si dice che Iren, recentemente, abbia manifestato interesse nei confronti di Acam. Le risulta? «No. Non mi risulta alcuna ipotesi in tal senso. Ho più volte interloquito con i vertici politici di Iren emai mi è parso di avvertire un interesse,anche perché la loro operazione di aggregazione è particolarmente impegnativa sul versante Genova, Torino, Emilia». I dipendenti temono drastici taglio ccupazionali. Quanti posti di lavoro riuscirete a garantire? «Il memorandum ricalca fedelmente l’accordo di San Valentino. Chi continua a fare dell’allarmismo lo fa con il solo scopo di sollevare polveroni politici. Sull’occupazione garantisco io». Non crede che i più penalizzati saranno i cittadini utenti, colpiti due volte: dall’inevitabile aumento delle tariffe e dall’indebitamento ulteriore dei Comuni chiamati a costituire le società delle reti idriche e sui rifiuti? «No, anche questa è una falsità. È in questo momento che i Comuni, in quanto proprietari di Acam,devono fare i conti con un indebitamento molto forte, di fatto destinato a dimezzarsi proprio con l’aggregazione. La realizzazione della società pubblica delle reti comporta un trasferimento di debito ai Comuni, sostenuto da un canone sufficiente per remunerare capitali e interessi. L’aumento tariffario e le tariffe saranno determinati dagli investimenti che si faranno. A decidere,comunque, saranno i sindaci nell’Ato. Non c’è correlazione tra la soluzione societaria individuata e l’eventuale aumento delle tariffe. I cittadini pagheranno ciò che realmente avranno. E anche su questo garantisco io». Secondo lei, perché Hera ha accettato di aggregarsi con Acam? «Hera ha la necessità di espandersi e ha fatto operazioni simili in altri territori. L’idea di allargare la sua sfera di influenza nell’area ligure è considerata un vantaggio competitivo e di rafforzamento. Hera, insomma, non ci sta facendo alcun favore:ci ha chiesto di risanarci e sta concorrendo a questo processo. E noi non stiamo facendo un favore a Hera. Per noi l’aggregazione è una prospettiva strategica. L’alleanza è frutto di una convergenza di visioni e,me lo lasci dire, del fatto di avere dimostrato serietà e un po’ di visione prospettica che male non fa a questa città troppo pigra ». Il primo step dell’accordo quadro prevede per maggio 2011 le prime, importanti scadenze. Ma le società delle reti e dei rifiuti non ci sono ancora,gli asset immobiliari non sono stati venduti e sulle discariche c’è bailamme. I tempi non sono troppo stretti? «Su tutte queste operazioni le procedure sono in corso. Anche sul fronte del ciclo integrato dei rifiuti ci sono passi avanti. Maggio è una data che confermiamo. Coloro che ostacolano, che remano contro magari facendo finta di difendere i lavoratori, chi strumentalizza senza una qualche proposta alternativa che non siano procedure che portano al fallimento, alla privatizzazione selvaggia e ai licenziamenti sono degli irresponsabili. Non c’è tempo da perdere, perché in gioco c’è la riforma dell’azienda e il salvataggio di mille lavoratori. Nulla mi sta più a cuore».

venerdì 11 febbraio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 11 Febbraio 2011

Caso Acam-Hera, braccio di ferro tra il Pd e la Lega

IL CARROCCIO NON MOLLA SUI BILANCI

I democratici difendono il matrimonio con la holding

Fonte: valdimagranews.it

di MARCO TORACCA

NON SI PLACA la bagarre sulla vicenda Acam, la municipalizzata in procinto di convolare a nozze con la holding bolognese Hera. A sparare sull’ex municipalizzata e Sui bilanci degli anni scorsi è la Lega Nord che sui documenti contabili ha preparato un dossier per la Procura della Corte dei Conti di Genova.Dal fronte opposto invece il Partito Democratico difende il cammino intrapreso verso il traguardo del matrimonio con il gruppo romagnolo accusando il centro destra «di aver tifato per il fallimento dell’operazione a tutto svantaggio dei dipendenti». Dal Carroccio Giancarlo Di Vizia, capogruppo leghista in consiglio comunale e deputato al Parlamento, replica a Davide Natale, assessore alle Partecipate, e gli consiglia di «darsi all’ittica»,dice Di Vizia.«Sì all’ittica spiega Di Vizia visto che mi ha invitato a prendere granchi. A parte questo i nostri commercialisti hanno riscontrato l’inesattezza delle critiche che ci ha rivolto l’amministrazione in merito al carteggio sui bilanci Acam». Marco Bonelli, l’esperto a che ha passato al vaglio insieme a Paolo Brescia i conti Acam, torna sui numeri della vecchia municipalizzata. «Sull’aumento di capitale sociale di 1,5milioni di euro l’assessore Natale non è a conoscenza che consolidata giurisprudenza della Corte dei Conti dice Monelli afferma che l’operazione di ricapitalizzazione di una società partecipata da un comune non può individuarsi tra le spese di investimento. Pertanto l’aumento effettuato per la copertura di perdite di una società partecipata non è visto come spesa di investimento bensì deve essere considerato di natura corrente e con tale entrata deve esser coperto. Questo fa sì che il comportamento del Comune della Spezia sia del tutto errato e contrario ai principi di Finanza pubblica tale da arrecare grave danno erariale». «Il bilancio consolidato –aggiunge Brescia deve riportare in un apposito prospetto il raccordo tra quello della capogruppo e il consolidato stesso. E’ questione di lana caprina far riferimento al Codice Civile per un comune che deve valutare se effettuare aumenti di capitale sociale in una società come la capogruppo che registra 39 milioni di euro di perdite dove il gruppo ne lascia 130 sul campo. Prima andrebbero coperte le perdite pregresse». Replica il Partito Democratico spezzino. «Oggi si tratta di individuare alcuni indirizzi di prospettiva a fronte del definitivo passaggio della firma del memorandum Hera Acam in vista dell’accordo quadro –afferma il Pd Questo percorso ha portato a una visione critica e autocritica che ha determinato un cambiamento di direzione. Sono stati tagliati i costi di funzionamento dei consigli di amministrazione. è stata razionalizzata la struttura limitando il ricorso alle consulenze esterne ».E aggiungono dalla sede provinciale via Lunigiana. «Abbiamo scelto di sostenere una linea di difesa dell’azienda–osservanoadifferenza del centrodestra. Per noi la sopravvivenza del servizio pubblico e la difesa del posto di lavoro dei 1.000 dipendenti era prioritaria. Le proposte della minoranza come quella di concordato fallimentare avrebbero avuto invece conseguenze drastiche ». Così poi sul memorandum. «E’ la conferma di quello che abbiamo sempre sostenuto prosegue il più importante partito di maggioranzaIl memorandum contiene la scelta di fondo del piano dei rifiuti adottato negli anni scorsi che vuole ridurre le dimensioni del rifiuto grazie alla raccolta differenziata mentre il progetto di combustione del Cdr all’Enel non è contempla nella programmazione degli enti locali. La discussione infine che si è aperta sulle discariche di servizio di Rocchetta Vara e Saturnia con l’utilizzo degli inerti è finalizzata al risanamento e al rimodellamento ambientale». E conclude.«La soluzione individuata dello scorporo delle reti idriche in una nuova società detenuta dai Comuni, unitamente al ripristino degli Ato (Ambiti Territoriali Ottimali), rappresenta la traduzione concreta del principio di pubblicità dell’acqua. Tutti questi elementi possono essere opposti a chi contesta il matrimonio con Hera come elemento di privatizzazione ricordando inoltre che è società pubblica per il 60%».

sabato 5 febbraio 2011

"Cittadellaspezia" articolo del 05 Febbraio 2011

Acam: di Vizia minaccia un ricorso e Natale risponde

Natale: "Le conclusioni si basano su un chiaro errore".

Fonte: cittadellaspezia.com

La Spezia. L'assessore alle società partecipate Davide Natale risponde al consigliere Di Vizia che ha annunciato di presentare alle Corte dei Conti ed alla magistratura un ricorso in merito a delle presunte irregolarità del capitale sociale della società ACAM.
In merito Natale ha dichiarato: "Queste conclusioni si basano su un chiaro errore. Di Vizia, infatti, prende a riferimento il bilancio consolidato del gruppo ACAM, quando invece, ai sensi del codice civile, deve essere preso a riferimento il bilancio di esercizio della società direttamente partecipata dagli enti locali e cioè ACAM spa, unica società della quale i soci hanno sottoscritto direttamente il capitale sociale. Se ciò fosse stato correttamente fatto si avrebbe avuto cognizione della mancanza dei presupposti indicati dal dottor Bonelli, consulente del consigliere Di Vizia, e quindi della piena regolarità sia degli aumenti di capitale effettuati da parte del Comune della Spezia, senza ricorrere all’indebitamento, che della corretta iscrizione a bilancio comunale della partecipazione in Acam, iscritta al costo dato che le perdite presentate nei bilanci di esercizio citato nell’articolo, dal 2007 al 2009, non hanno intaccato il capitale sociale di ACAM spa. Non si capisce, quindi, su quali basi il consigliere Di Vizia congetturi le false comunicazioni sociali, se non su superficiali e non corrette, come sopra detto, considerazioni di carattere tecnico.”

"La Nazione" articolo del 05 Febbraio 2011

«C’è danno erariale» Esposto della Lega alla Corte dei conti

OFFENSIVA SU ACAM

Fonte: valdimagranews.it

di LAURA PROVITINA
«COME MAI le banche hanno concesso crediti ad Acam quando questa in cambio non forniva alcuna garanzia?». A porsi la domanda è l’onorevole Gian Carlo Di Vizia, deciso a sbrogliare la matassa delle responsabilità che pesano sul dissesto dell’azienda di via Picco.
L’esponente della Lega Nord nei prossimi giorni inoltrerà alla Procura della Corte dei Conti di Genova un esposto per presunto danno erariale imputabile ai gestori, perché convinto che «ancora una volta toccherà ai cittadini dover mettere mano al portafogli, per riparare ai danni altrui».
IL PARLAMENTARE spezzino denuncia presunte irregolarità nelle comunicazioni degli amministratori dell’azienda, nel periodo 2007-2009, nei confronti del sistema creditizio: 20 milioni di euro nel capitale circolante che sarebbero serviti per attingere a un maggior credito. Si tratterebbe a suo dire di aggiustamenti contabili, accertati dai commercialisti Mario Bonelli e Paolo Brescia, su incarico dello stesso Di Vizia.
«Dalla mia lettura in chiave pubblicistica — ha evidenziato Bonelli — emergono perdite di Acam che per il 2008 e 2009 superano la quota di un terzo del capitale sociale: non si sono verificati i dovuti adempimenti di legge quindi la corresponsabilità ricade sugli amministratori, gli organi di controllo e sui Comuni soci azionisti».
Una diminuzione del patrimonio che secondo l’onorevole Di Vizia avrebbe dovuto andare di pari passo con la diminuzione del valore delle partecipazioni dei Comuni nella società.
«La riduzione — ha proseguito Bonelli — è considerata dalla stessa giurisprudenza un danno erariale imputabile ai gestori, i quali rispondono con il loro patrimonio dell’attività dannosa posta in essere, con dolo o colpa grave».
L’esponente della Lega punta il dito anche contro i sindaci del Comuni soci, rei secondo lui di non aver vigilato sulla gestione economica e finanziaria della partecipata. «Mi appello proprio a loro — ha detto — a che presentino un’istanza al Tribunale della Spezia».
Altra questione scottante è quella definita da Bonelli come “un probabile danno erariale derivante dall’aumento del capitale sociale del Comune, nel 2009, di 1,3 milioni di euro, in presenza di perdite superiore a un terzo del capitale”.
«LA POSIZIONE del Comune sarebbe più grave –controbatte Di Vizia- se le risorse che hanno permesso l’incremento di capitale fossero state attinte dalle spese di investimento”. Non ci resta che attendere il pronunciamento della Procura genovese.

"Il Secolo XIX" articolo del 05 Febbraio 2011

Denuncia della Lega alla Corte dei Conti sulla gestione Acam

UN DOSSIER CON ACCUSE DI DANNO ERARIALE

Di Vizia: dovranno rispondere sindaci e amministratori

Fonte: valdimagranews.it

MARCO TORACCA

«SE la Corte di Conti dovesse accertare il danno erariale i sindaci dello Spezzino diventeranno responsabili con il patrimonio personale. L’unica scappatoia rimarrebbe l’azione di responsabilità verso i vecchi amministratori di Acam che non è ancora stata fatta ». Giancarlo Di Vizia, deputato Lega Nord nonché capogruppo del Carroccione l consiglio comunale della Spezia punta sulla vecchia municipalizzata e insieme a Mario Bonelli, commercialista ed esperto contabile, e a Paolo Brescia, altro esperto in materia, ha preparato un corposo dossier.«Porteremo tutto alla Procura della Corte dei Conti di Genova », ha annunciato Bonelli nell’incontro tenuto ieri mattina nella sala dei gruppi di minoranza di palazzo Civico. «Nostro obiettivo è quello di salvaguardare i cittadini utenti ha proseguito Di Vizia Non è giusto che siano i fruitori dei servizi di Acam a pagare per quello che è accaduto per questo motivo abbiamo messo sotto esame un periodo specifico di gestione che va dal 2007, ultimo anno di di stribuzione degli utili, fino al 2009, triennio che definisco dell’amministrazione disperata».E ha aggiunto. «Non capiamo come le banche abbiano potuto continuare a finanziare Acam ha sottolineato Di Vizia Vogliamo sapere che cosa sia accaduto. Potrebbero esservi state della false comunicazioni sociali. Questo ovviamente è un nostro dubbio che sottoponiamo ai magistrati contabili. Saranno loro ad accertare e verificare».Nel carteggio Acam ci sono, secondo gli esponenti leghisti, diverse zone d’ombra. «Le perdite – ha detto Bonelli hanno superato un terzo del capitale sociale per due anni consecutivi (2008e2009) e ciò richiedeva obbligatoriamente gli adempimenti legali che qualora non venisserofatti profilerebbero la corresponsabilità degli amministratori, degli organi di controllo e dei Comuni soci azionisti. Per questo lancio l’appello ai sindaci affinché promuovano quanto prima l’azione di responsabilità». E i riflettori tornano sulle perdite. «Con quello scenario –ha spiegato Bonelli i Comuni soci avrebbero dovuto diminuire il valore delle partecipazioni in Acam. In caso contrario la giurisprudenza della Corte dei Conti considera a tutti gli effetti l’ipotesi di danno erariale imputabile ai gestori ». E le requisitoria della Lega rivive passo passo l’ultimo triennio dell’ex multiutility. «Il controllo delle amministrazioni pubbliche –ha spiegato Bonelli nei confronti delle società a partecipazione totalitaria deve essere un stringente su tutti gli atti di gestione. Quando non accade ci può essere una responsabilità per non aver vigilato». C’è poi il capitolo aumenti di capitale e quello dei contratti derivati stipulati dall’azienda. «Un altro punto di probabile danno erariale –ha concluso l’esperto contabile della Lega Nordè l’aumento di capitale sociale effettuato dal comune della Spezia per 1,5 milioni nel 2009. E’ stato fatto in presenza di perdite superiori a 1/3. La posizione del comune spezzino sarebbe ancora più grave se tali risorse fossero state attinte con indebitamento. Senza dimenticare i derivati la cui stipulazione non è stata portata a conoscenza del cda», ha concluso Bonelli.

martedì 1 febbraio 2011

"La Nazione" articolo del 01 Febbraio 2011

«Nessuno vuole la nostra differenziata»

Il multimateriale raccolto nelle campane non vale niente: i Consorzi non lo comprano

Fonte: valdimagranews.it

DEGRADO e disservizi legati alla raccolta dei rifiuti, che abbiamo più volte denunciato, non esauriscono i loro effetti nei problemi di decoro urbano, ma sono forse il sintomo di un sistema affatto virtuoso. I dati sulla raccolta differenziata, pubblicati nel precedente servizio (pubblicato il 26 gennaio) dimostrano che la Val di Magra è ben lontana dal 55% imposto dalla legge ai Comuni. E le conseguenze finiscono anche nelle tasche dei cittadini. Come. Per esempio con la mancata applicazione della Tia (Tariffa igiene ambiente) che, fino ad oggi, i Comuni della vallata hanno rinviato. Sarà forse perché la raccolta dei rifiuti è ancora ai tempi della preistoria? Le differenze tra Tarsu e Tia sono sostanziali. La Tarsu (che si paga in base ai mq) non deve obbligatoriamente coprire il costo totale del servizio come invece la Tia (calcolata in base a mq e composizione del nucleo familiare) che consente di usufruire di riduzioni chi fa una differenziata corretta. Stabilito dalla Corte Costituzionale nel luglio 2009 che nessuno dei due metodi di tariffazione può essere gravato dall’Iva, la Tia deve essere pagata anche dai Comuni per gli edifici pubblici di sua proprietà. Sarzana potrebbe avere un motivo in più per non passare alla Tia: i debiti non ancora saldati con Acam. Per passare alla tariffa deve pareggiare i conti, quindi alzare il «prezzo» ai cittadini.


DAl 2009 al 2010 mentre la produzione di rifiuti è andata aumentandola la raccolta differenziata che avrebbe dovuto salire al 55 per cento a Sarzana è scesa invece dal 28,8 al 27. Se si prendono in esame i dati del mese di novembre degli ultimi due anni si scopre che nel 2009 si raccoglievano 1.160 chili gli imballaggi di plastica, sono scesi a zero nel 2010. Stesso discorso per l’imballaggio in legno che da 2.750 è passato a quota zero. Solo quelli in cartone sono saliti da 33.890 a 46.315. Segno negativo anche per il multimateriale (vetro, plastica, alluminio ecc) che dai 77.000 del 2009 è passato ai 60.760 del 2010. E’ quasi quadruplicata invece la raccolta dei frigoriferi (ingombranti), rifiuto sul quale hanno decisamente influito gli incentivi statali. I dati sulla raccolta rifiuti ovviamente sono molti di più. Tuttavia in questa selva di numeri occorre ricordare che entro il 2012, per legge, la raccolta differenziata dovrà toccare il 65 per cento e Sarzana conl suo 27 per cento è decisamente lontano dal traguardo. Ma quali sono i punti nevralgici della differenziata locale? Intanto la raccolta del multimateriale (plastica, vetro, lattine, acciaio) in un unico contenitore. «Quando si porta il multimateriale alle piattaforme di smistamento i nastri magnetici catturano il metallo, mentre il vetro rotto si incunea nella plastica e rovina tutto — ha spiegato l’ufficio stampa di Acam che ci ha fornito i dati —, la plastica contaminata dal vetro non vale niente e i Consorzi di filiera non te la comprano». Diverso il discorso quando si parla di multimateriale leggero «Raccogliere plastica e vetro separatamente — confermano al Conai di Milano — permette di rifonderli con ottimi risultati di riciclo. I Comuni possono conferire alle piattaforme Conai la differenziata e il Consorzio riconosce al Comune un corrispettivo sulla base della qualità e quantità della differenziata». Ma a Sarzana si raccoglie da sola soltanto la carta, il resto finisce tutto nelle «campane», spesso piene, sporche o rotte, e diventa materiale irrecuperabile, come dimostrano i dati. In Val di magra è Acam che porta al Conai il differenziato di qualità e l’azienda spezzina a sua volta riconoscerebbe ai Comuni miglioramenti nei contratti di servizio. «Quello che non è riciclato — prosegue Acam — va a Vezzano, all’impianto di Saliceti, dove viene triturato e trasformato in ecoballe (ossia viene tolta la parte umida) che poi vengono trasferite agli altiforni per la trasformazione in Cdr (combustibile da rifiuti) per produrre energia. Inoltre in una zona come Sarzana molto importante sarebbe l’estensione del servizio di compostaggio. Basta un piccolo giardino per poter procedere a questo tipo di raccolta all’interno delle mura domestiche. Altra lacuna del sistema sarzanese è la mancanza di incentivi e controlli sulla raccolta. Spesso i cittadini si ritrovano a conferire la loro raccolta fatta a casa, con pazienza e scrupolo, dividendo il materiale: carta plastica ecc. E poi quando vanno al cassonetto si ritrovano a infilare il loro sacco dove altri hanno messo di tutto, tranne che quello consentito. Insomma una vanificazione della raccolta. Non c’è dunque da stupirsi se poi alla fine anche il cittadino più virtuoso rinuncia. Una spinta a fare la raccolta con scrupolo potrebbe invece arrivare dagli incentivi: sconti sulle bollette e servizi».
A.Maria Zebra