martedì 1 febbraio 2011

"La Nazione" articolo del 01 Febbraio 2011

«Nessuno vuole la nostra differenziata»

Il multimateriale raccolto nelle campane non vale niente: i Consorzi non lo comprano

Fonte: valdimagranews.it

DEGRADO e disservizi legati alla raccolta dei rifiuti, che abbiamo più volte denunciato, non esauriscono i loro effetti nei problemi di decoro urbano, ma sono forse il sintomo di un sistema affatto virtuoso. I dati sulla raccolta differenziata, pubblicati nel precedente servizio (pubblicato il 26 gennaio) dimostrano che la Val di Magra è ben lontana dal 55% imposto dalla legge ai Comuni. E le conseguenze finiscono anche nelle tasche dei cittadini. Come. Per esempio con la mancata applicazione della Tia (Tariffa igiene ambiente) che, fino ad oggi, i Comuni della vallata hanno rinviato. Sarà forse perché la raccolta dei rifiuti è ancora ai tempi della preistoria? Le differenze tra Tarsu e Tia sono sostanziali. La Tarsu (che si paga in base ai mq) non deve obbligatoriamente coprire il costo totale del servizio come invece la Tia (calcolata in base a mq e composizione del nucleo familiare) che consente di usufruire di riduzioni chi fa una differenziata corretta. Stabilito dalla Corte Costituzionale nel luglio 2009 che nessuno dei due metodi di tariffazione può essere gravato dall’Iva, la Tia deve essere pagata anche dai Comuni per gli edifici pubblici di sua proprietà. Sarzana potrebbe avere un motivo in più per non passare alla Tia: i debiti non ancora saldati con Acam. Per passare alla tariffa deve pareggiare i conti, quindi alzare il «prezzo» ai cittadini.


DAl 2009 al 2010 mentre la produzione di rifiuti è andata aumentandola la raccolta differenziata che avrebbe dovuto salire al 55 per cento a Sarzana è scesa invece dal 28,8 al 27. Se si prendono in esame i dati del mese di novembre degli ultimi due anni si scopre che nel 2009 si raccoglievano 1.160 chili gli imballaggi di plastica, sono scesi a zero nel 2010. Stesso discorso per l’imballaggio in legno che da 2.750 è passato a quota zero. Solo quelli in cartone sono saliti da 33.890 a 46.315. Segno negativo anche per il multimateriale (vetro, plastica, alluminio ecc) che dai 77.000 del 2009 è passato ai 60.760 del 2010. E’ quasi quadruplicata invece la raccolta dei frigoriferi (ingombranti), rifiuto sul quale hanno decisamente influito gli incentivi statali. I dati sulla raccolta rifiuti ovviamente sono molti di più. Tuttavia in questa selva di numeri occorre ricordare che entro il 2012, per legge, la raccolta differenziata dovrà toccare il 65 per cento e Sarzana conl suo 27 per cento è decisamente lontano dal traguardo. Ma quali sono i punti nevralgici della differenziata locale? Intanto la raccolta del multimateriale (plastica, vetro, lattine, acciaio) in un unico contenitore. «Quando si porta il multimateriale alle piattaforme di smistamento i nastri magnetici catturano il metallo, mentre il vetro rotto si incunea nella plastica e rovina tutto — ha spiegato l’ufficio stampa di Acam che ci ha fornito i dati —, la plastica contaminata dal vetro non vale niente e i Consorzi di filiera non te la comprano». Diverso il discorso quando si parla di multimateriale leggero «Raccogliere plastica e vetro separatamente — confermano al Conai di Milano — permette di rifonderli con ottimi risultati di riciclo. I Comuni possono conferire alle piattaforme Conai la differenziata e il Consorzio riconosce al Comune un corrispettivo sulla base della qualità e quantità della differenziata». Ma a Sarzana si raccoglie da sola soltanto la carta, il resto finisce tutto nelle «campane», spesso piene, sporche o rotte, e diventa materiale irrecuperabile, come dimostrano i dati. In Val di magra è Acam che porta al Conai il differenziato di qualità e l’azienda spezzina a sua volta riconoscerebbe ai Comuni miglioramenti nei contratti di servizio. «Quello che non è riciclato — prosegue Acam — va a Vezzano, all’impianto di Saliceti, dove viene triturato e trasformato in ecoballe (ossia viene tolta la parte umida) che poi vengono trasferite agli altiforni per la trasformazione in Cdr (combustibile da rifiuti) per produrre energia. Inoltre in una zona come Sarzana molto importante sarebbe l’estensione del servizio di compostaggio. Basta un piccolo giardino per poter procedere a questo tipo di raccolta all’interno delle mura domestiche. Altra lacuna del sistema sarzanese è la mancanza di incentivi e controlli sulla raccolta. Spesso i cittadini si ritrovano a conferire la loro raccolta fatta a casa, con pazienza e scrupolo, dividendo il materiale: carta plastica ecc. E poi quando vanno al cassonetto si ritrovano a infilare il loro sacco dove altri hanno messo di tutto, tranne che quello consentito. Insomma una vanificazione della raccolta. Non c’è dunque da stupirsi se poi alla fine anche il cittadino più virtuoso rinuncia. Una spinta a fare la raccolta con scrupolo potrebbe invece arrivare dagli incentivi: sconti sulle bollette e servizi».
A.Maria Zebra

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