mercoledì 24 novembre 2010

"Acquabenecomune.org" Hera si mangia l'Acam di La Spezia


Fonte: www.acquabenecomune.org
Hera si mangia l'Acam di La Spezia

Il Gruppo Hera, multiutility emiliano-romagnola, e Acam La Spezia hanno raggiunto un pre-accordo che dovrebbe portare una fusione nei prossimi anni tra le due società. Per ora Hera salirà a una quota tra il 45 e il 49% dell'azianda ligure.
La annunciata firma dell'accordo di incorporazione, anche se "graduale", di ACAM in Hera conclude il percorso della sua privatizzazione, partito dalla scelta di trasformazione del Consorzio in S.p.A. La "multiutility", quotata in Borsa e, anche se formalmente "padrona" solo entro il 49% del capitale ACAM, piena di privati, italiani e non, viene presentata come la "salvatrice", mentre i "contratti di solidarietà", appena rifiutati dai lavoratori, sono solo il primo di una lunga serie di tentativi di penalizzazione del personale. In realtà questa operazione porterà vantaggi solo alle banche ed ai privati; i lavoratori saranno ulteriormente "tagliati", sia nel salario che a livello occupazionale, mentre l'utenza, in particolare quella domestica, vedrà ulteriormente lievitare le tariiffe, senza alcun miglioramento reale del servizio ricevuto.

sabato 20 novembre 2010

"La Nazione" articolo del 20 Novembre 2010

«Duecento esuberi da assorbire con i pensionamenti»

STROZZI CONFERMATO L’ACCORDO

Fonte: valdimagranews.it

«ACAM è smaniosa di riappropriarsi della credibilità che un tempo le apparteneva, avendo al proprio interno le professionalità adeguate. Avviamo un percorso con Hera per ridare stabilità economica e finanziaria all’azienda e rafforzamento industriale». Lo ha detto Ivan Strozzi, amministratore delegato di Acam, poco dopo aver posto la sua firma all’accordo ed aver invitato il mondo istituzionale all’indispensabile coesione e l’opposizione politica alla critica costruttiva. Il manager, da due anni al timone di Via Picco, ha spiegato le mosse per giungere «all’integrazione, al temine delle quali, e dopo una verifica congiunta, si potrà parlare di famiglia comune». Prosegue l’operazione di analisi della due diligence: sotto la lente di esperti e consulenti passeranno i bilanci, in particolare con riferimento alla posizione finanziaria e al margine operativo lordo. Uno studio che Hera dovrà valutare prima della decisione di entrare nel capitale di Acam a maggio e successivamente alla vigilia della fusione vera e propria. Tra i passaggi che condurranno allo storico accordo riveste un ruolo preminente il piano di ristrutturazione del debito. Non è una mera operazione finanziaria ma una soluzione che porta una fetta consistente del disavanzo in capo ai Comuni. Circa 140 milioni, il valore della costituzione di due New Co, società patrimoniali. Entrambe totalmente pubbliche: la prima detiene tutto il patrimonio idrico e il relativo debito; la seconda che è costituita dall’impianto di Cdr di Saliceti e il relativo debito. Altro passaggio saliente del memorandum, come ha spiegato Ivan Strozzi, sarà la condivisione del piano industriale. Acam e Hera si metteranno intorno a un tavolo per decidere insieme i presupposti operativi e finanziari alla base del piano che conduce fino al 2012 per proiettare la società verso il 2015. Il memorandum recepisce anche il rispetto dell’accordo sindacale di San Valentino. In buona sostanza non ci saranno licenziamenti e verrà mantenuta la territorialità occupazionale. Sul fronte personale Tomaso Tommasi, presidente di Hera, ha osservato che Acam oggi non ha i numeri per essere competitiva. Ivan Strozzi ha aggiunto che gli esuberi, in tutto 200, saranno assorbiti grazie ai pensionamenti previsti secondo i tempi del piano industriale fino al 2015 e il patto con i sindacati. L’ad di Acam infine ha ribadito: «L’operazione dei contratti di solidarietà è indipendente dal processo di aggregazione con Hera. L’azienda, in fase di rilancio e di contenimento dei costi, intende proporla proprio perché il rapporto tra lavoratori e impiegati è troppo sbilanciato. Dovrebbe risultare di 1 a 4 invece in Acam su mille dipendenti 421 sono amministrativi».
M.P.

venerdì 19 novembre 2010

"La Nazione" articolo del 19 Novembre 2010

Nozze con Hera, organici garantiti e dote da 10 milioni

Ecco cosa prevede il memorandum che sarà firmato oggi pomeriggio in Comune dai due presidenti Tommasi e Garbini

Fonte: valdimagranews.it

di MANRICO PARMA
UN PRIMO effetto l’accordo tra Hera e Acam l’ha già avuto: a Piazza Affari il titolo della società emiliana ha guadagnato ieri l’1,82 per cento (1,45 euro per azione) sulla scia del positivo apprezzamento dell’annunciato memorandum con la multiutility spezzina, presupposto della progressiva integrazione dei due gruppi. Oggi, infatti, inizia ufficialmente il percorso industriale per arrivare alla fusione per incorporazione entro il 2012, attraverso una serie di articolati passaggi successivi.
L’APPUNTAMENTO è alle 15,30 in Comune, dove sono attesi per la firma il presidente di Hera Tomaso Tommasi di Vignano e quello di Acam Paolo Garbini, insieme all’ad Ivan Strozzi. Il patto viene stretto sotto con il parere favorevole degli analisti economici. Gli esperti di mercato, valutando i parametri del debito e la potenzialità economica, considerano in sostanza appetibile la società Acam e una buona operazione l’annunciata fusione. A Piazza Affari restano tuttavia le perplessità sui tempi e i modi della riduzione dell’indebitamento di Acam, condizione propedeutica all’ingresso di Hera attraverso un aumento di capitale riservato da 10 milioni di euro in cambio di una quota tra il 45 e il 49 per cento entro fine 2011. La multiutility bolognese mette dunque inizialmente sul piatto dieci milioni, così come previsto da uno dei primi passaggi contenuti nel memorandum. Il punto più atteso del documento sull’accordo quadro tra le due società riguarda il personale. I vertici Acam nella trattativa con Hera avrebbero ceduto su diversi punti ma non sul famoso accordo di San Valentino del 2009. Il memorandum lo ripercorre passo per passo: non ci saranno licenziamenti e verrà mantenuta la territorialità occupazionale. L’accordo tuttavia andrà riscritto con la partecipazione di Hera. Tra gli impegni più urgenti non sfugge la chiusura del ciclo rifiuti, con l’indicazione della discarica di servizio. Oltre a portare a regime lo smaltimento, l’operazione consentirà un risparmio ingente di risorse: 10 milioni l’anno. Salvo ripensamenti il sito dovrebbe essere quello di Rocchetta Vara, come riferiamo a parte. Riduzione del debito, dicevamo. Da un anno Acam sta lavorando alla costituzione di due società: quella reti e quella dell’impianto di Saliceti. Gli acquedotti e la struttura di trattamento diventeranno di proprietà dei comuni per un valore assegnato di circa 160 milioni. Impegno che gli enti si accolleranno per far fronte al deficit finanziario della società partecipata di via Picco.
NON FA PARTE del memorandum la partita della moratoria con le banche in scadenza a fine anno. Il management punta ad un ulteriore allungamento dei tempi, sulla scia di prospettive favorevoli grazie alla fusione con Hera. Per arrivare alla fusione, l’azienda è pronta a far fronte alla necessità di liquidità anche con la vendita degli immobili e con i ricavi che ammontano a 210 milioni l’anno. L’obiettivo è quello di ridurre il disavanzo di 170 milioni di euro dai livelli attuali (256 milioni di euro a fine 2009) scendendo entro la fine del prossimo anno attorno agli 85 milioni di euro, in linea con il debito atteso.

"Cronaca4" Accordo Hera-Acam

giovedì 18 novembre 2010

"Il Secolo XIX" articolo del 18 Novembre 2010

Acam - Hera, c’è l’accordo e domani sarà firmato

La progressiva integrazione prevista entro il 2012

Fonte: valdimagranews.it

AMERIGO LUALDI
HERA e Acam, accordo raggiunto. La multiutility emiliana e il gruppo spezzino sottoscriveranno domani a Bologna il memorandum che delinea il percorso industriale e finanziario per arrivare alla progressiva integrazione di Acam entro il 2012. Lo comunicano i due gruppi in una nota congiunta, ufficializzata ieri in serata, dopo la chiusura del mercato borsistico in cui è quotata Hera. Si spiega così la riservatezza del presidente di Acam, Paolo Garbini, che ieri pomeriggio, nel corso dell’audizione davanti alla commissione consiliare delle società partecipate, pur confermando «vicino di pochi giorni»l’accordo, non ha ufficializzato alcunché. L’accordo si legge nella nota prevede il contributo sia dei soci di Acam sia degli istituti finanziari, oltre che di Hera, a un «percorso di ristrutturazione di Acam che vedrà, da un lato un rafforzamento industriale e, dall’altro il conseguimento di una situazione economica e finanziaria equilibrata e sostenibile, anche attraverso lo scorporo di reti e impianti idrici» e la cessione di immobili «nei prossimi mesi». La strada dei prossimi mesi prevede la definizione di un accordo quadro «entro la prima parte del 2011» e il conseguente primo ingresso di Hera nel capitale di Acam con una quota tra il 45% e il 49%«, mentre l’integrazione sarà conclusa «entro l’anno successivo». Le parti percorreranno «con determinazione » la strada verso l’aggregazione, conclude la nota. Davanti alla commissione delle società partecipate presieduta da Giacomo Gatti, Garbini ha fatto il punto della situazione aziendale e risposto alle domande dei consiglieri. SITUAZIONE FINANZIARIA «Il bilancio semestrale al 30giugno di quest’anno dice che abbiamo aumentato i ricavi da 97 a 117milioni, il margine operativo lordo da 9 a 12 milioni e quasi dimezzato il risultato netto, ossia il debito,da9milioni e856milaa5milionie400milaeuro ha snocciolato il presidente di Acam Ciò significa che abbiamo avviato una significativa politica di risparmi: in due anni 13 milioni e rotti in meno di costi di gestione». Ha quindi puntigliosamente fattori ferimento alle varie voci: riduzione delle ore di straordinario, del parco automezzi aziendali, dei telefoni e dei carburanti. CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ Lo “schiaffo” ricevuto dai sindacati ha lasciato il segno e Garbini conta di riprendere il dialogo nell’incontro fissato per martedì 23. «In tre anni avremmorisparmiato4milioni e mezzo di euro senza perdere neppure un posto di lavoro Mi sarei aspettato maggiore collaborazione da parte dei sindacati. A questo punto mi aspetto che da loro parta qualche proposta. Sono disponibile a valutare altre soluzioni , magari quella di allargare l’ammortizzatore sociale a tutti i 970dipendenti del gruppo e non soltanto a 421» IL PIANODEI RIFIUTI Piena sintonia con la linea della Provincia e su quanto asserito dal presidente, Marino Fiasella, circa l’individuazione della discarica di servizio a Rocchetta Vara. Anzi, Garbini è ancora più esplicito. «Ci siamo rotti le palle. A Rocchetta andrà del materiale assolutamente inerte, il sovvaglio del cdr prodotto nell’impianto di Saliceti. Ho letto di proteste a Brugnato ma è ora di dire basta. Non possiamo rinunciare a risparmiareil65%deicosti(153euro a tonnellate per mandare il sovvaglio a Scarpino a frontedei40nel caso di una discarica provinciale) solo per la campagna elettorale di unocheprende38voti», ha tuonato riferendosi al vicesindaco ed esponente della Lega Nord brugnatese, Claudio Galante. LO STIPENDIO DI STROZZI Tallonato da più parti dal presidente della commissione,Giacomo gatti, dal consigliere dell’Idv, Giacomo Guerri Garbini ha risposto alla domanda circa l’opportunitàdi elargire grossomodo300mila euro lordi all’anno all’amministratore delegato, Ivan Strozzi. «L’amministraore delegato e il presidente guadagnano esattamente 39.172 euro lordi all’anno, il 60% degli emolumentidel sindaco, come previsto dalla legge. Poi a Strozzi è stato fatto un contratto da dirigente, come succede in tutte l società di questo mondo. Dico soltanto che, rispetto ad precedente, guadagna il 50% in meno». Soltanto che aggiungiamo noi Acam si è accollata per nove mesi,finoagiugnodel2011anchelo stipendio del dirigente comunale, Massimiliano Curletto, passato al libro paga della società di via Picco. SOCIETÀ DELLE RETI Entro la fine dell’anno i tecnici nominati dal tribunale per periziare una parte delle reti dovrà esprimere il parere necessario alla costituzione della società costituita dai Comuni soci che ha assicurato il presidentediAcam «èquasiprontainquantoil915dei socihadeliberato circa la rispettiva adesione». “In fieri”, a detta di Garbini, anche lanewcoperlagestionedel’impianto di trattamento rifiuti di Saliceti. «La garanzia viene dalla Provincia che cimetterà 3milioni di euro».

"La Nazione" articolo del 18 Novembre 2010

ACAM - Un colosso che serve un bacino di tre milioni di abitanti

CHE E’ IL PARTNER

Fonte: valdimagranews.it

MA CHI E’ il partner di Acam? Hera è una delle maggiori multiutility italiane, leader a livello nazionale nei servizi energetici, idrici e ambientali e opera nelle province di Bologna, Modena, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e Pesaro-Urbino, servendo un bacino di 3 milioni di abitanti con circa 6.700 dipendenti. Nel 2009 ha venduto 2,8 miliardi di mc di gas, oltre 7.000 GW/h di energia elettrica e 260 milioni di mc di acqua e ha trattato circa 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti. La società è quotata in Borsa dal giugno 2003 e nel 2009 ha realizzato un fatturato di oltre 4,2 miliardi di euro. La mission del Gruppo Hera è essere “la migliore multiutility italiana per i suoi clienti e gli azionisti, attraverso l’ulteriore sviluppo di un originale modello di impresa capace di innovazione e di forte radicamento territoriale nel rispetto dell’ambiente».
La nota ufficiale diffusa ieri sera da Hera dice testualmente che «il conseguimento dell’obiettivo condiviso dai consigli d’amministrazione delle due società prevede il contributo sia dei soci di Acam, sia degli istituti finanziari, oltre che di Hera, a un percorso di ristrutturazione di Acam che vedrà da un lato un rafforzamento industriale e dall’altro il conseguimento di una situazione economica e finanziaria equilibrata e sostenibile, anche attraverso lo scorporo di reti e impianti idrici, nonché dell’impianto cdr di Saliceti e la cessione di immobili nei prossimi mesi».

"La Nazione" articolo del 18 Novembre 2010

Acam-Hera, lo storico matrimonio è fatto

SVOLTA LA MULTIUTILITY BOLOGNESE ACQUISIRA’ FRA IL 45 E IL 49% DELLE AZIONI. IL PROCESSO COMPLETATO IN DUE ANNI

Domani la firma ufficiale del memorandum che fissa il percorso per l’integrazione

Fonte: valdimagranews.it

FORSE è il caso di preparare gli anelli perché le nozze è deciso che si faranno. Fissato anche il giorno: Hera e Acam sottoscriveranno domani il memorandum che delineerà il percorso industriale e finanziario, permettendo alla holding spezzina l’integrazione con quella bolognese (il cui completamento è previsto nel 2012). La multiutility spezzina vedrà un rafforzamento industriale e quindi potrà, forse, vivere giorni sereni grazie al raggiungimento dell’equilibrio economico e finanziario, obiettivo raggiunto anche attraverso lo scorporo di reti, impianti idrici, di quello per il trattamento dei rifiuti di Saliceti e la cessione, nei prossimi mesi, di immobili. Un percorso che apre una prospettiva industriale sovraregionale e che prevede dapprima la stipula di un accordo-quadro entro l’inizio del nuovo anno con l’ingresso di Hera nel capitale di Acam, per una quota tra il 45 e il 49 percento. Solo dopo la strada si spianerà definitivamente verso il completamento della procedura. In attesa del giorno che sancisce l’inizio della salvezza del Gruppo Acam, il presidente Paolo Garbini ha incontrato , ieri a Palazzo Civico — senza sapere a quanto pare che a Bologna nelle stesse ore si stava raggiungendo la storica intesa — i componenti della Commissione di controllo sulle società partecipate dal Comune, fornendo delucidazioni sull’ attuale situazione economica e finanziaria dell’azienda.
ALL’INCONTRO erano presenti, il presidente della Commissione Giacomo Gatti, l’assessore Davide Natale e i consiglieri comunali Giulio Guerri, Alessandro Gai, Simona Cossu, Andrea Stretti, Marcello Delfino e Sauro Manucci. «Un incontro importante — ha commentato Giacomo Gatti, presidente della Commissione — che ci permette di chiedere al presidente Garbini chiarimenti sulla gestione, sul rapporto con le banche, sui contratti di solidarietà, sui rapporti con i business soprattutto acqua e rifiuti, sul patrimonio e sulle procedure che condurranno all’effettiva integrazione con Hera».
«I ricavi sono passati da 97800 milioni a oltre 117 milioni — ha spiegato Garbini — con un valore aggiunto del 5 percento. L’ebitda, il margine operativo lordo, nel consultivo 2010 è pari a 12 milioni e 603 mila euro rispetto ai 9 milioni 672 mila dell’anno precedente: un delta di quasi 3 milioni. Il debito netto del gruppo si è dimezzato, attestandosi a 5 milioni e 400 mila euro ma dodici mesi fa era di 9 milioni 853 mila». Il presidente di Acam ha ribadito che nessun dipendente perderà il proprio posto di lavoro e che la stessa holding bolognese assicurerà la territorialità occupazionale: si delinea forse un futuro migliore per i 1045 dipendenti, che attualmente sono soggetti a contratti di solidarietà.
Laura Provitina

"Primocanale.it" ACAM-HERA raggiunto l'accordo

Fonte: Primocanale.it del 18/11/2010 per vedere il servizio clicca sull'immagine

mercoledì 17 novembre 2010

"Il Secolo XIX" articolo del 17 Novembre 2010

Discarica a Rocchetta, la Val di Vara insorge

INDIVIDUATA DALLA PROVINCIA

Il presidente Fiasella tranquillizza: «Nessun rischio. Verrà depositato il residuo inerte prodotto da Saliceti»

Fonte: valdimagranews.it

AMERIGOLUALDI

ENTRO il 2011 tutte le discariche della provincia verranno bonificate echiusementrenel2012comincerà adoperare quella di servizio di Rocchetta Vara. Tirato per la giacca da più parti,non ultimo dal sindaco,Massimo Federici, il presidente della Provincia, Marino Fiasella, sostiene che il cerchio della gestione dei rifiuti verrà chiuso, come previsto dal piano provinciale. «Ormai l’impianto di Saliceti lavora a pieno regime e raccoglie i rifiuti dell’intera provincia spiega Vengono prodotte 2.800 tonnellate di frazione inerte e biostabilizzata al mese che serviranno per bonificare e chiudere tutte le discariche ancora esistenti sul territorio, secondo i progetti di ripristino ambientali elaborati da Acam : quelle di Varese ligure, Borghetto Vara, Bonassola, Val Bosca, Carro, Vallescura». È stata deliberata l’autorizzazione per Bonassola dove tre o quattro camion al giorno trasporteranno il sottovaglio, cioè la frazione inerte prodotta a Saliceti. Seconda tappa, l’apertura dell’ex cava di serpentino di Gravegnana (Rocchetta Vara), circa 350 mila metri cubi di capienza, come unica discarica di servizio dell’intera provincia. La scelta di una discarica di servizio e la graduale estensione della raccolta differenziata sono i due fondamenti della questione tenendo conto, peraltro, che La Spezia è l’unica provincia in Liguria ad avere l’impianto di Boscalino per il compost e quello di Saliceti per il cdr.Ese da parte degli amministratori della Val di Vara il “no” all’ipotesi Rocchetta fosse perentorio? «Intanto, nel 2012 dobbiamo arrivare al 65% di raccolta differenziata, in modo da abbattere anche la quantità del materiale inerte da stoccare in discarica continua Fiasella Tengo a ribadire, inoltre, che non si tratterà di una discarica come comunemente la gentesi immagina bensì di un sito in cui verrà depositato del residuo inerte, risultato da un trattamento tale da poter essere utilizzato,mescolato a terra, per la bonifica e il ripristino ambientale. Azzerato anche il rischio di percolato poiché si tratta di un rifiuto asciutto». Già dal 2003, il Piano provinciale dei rifiuti indicava tre opzioni: Le Gronde a Bonassola, Rocchetta e Mangina a Borghetto Vara.L’opzione Bonassola è stata abbandonata causaglialti costi per le opere strutturali a carico del gestore Acam.Attualmente, il materiale inerte viene inviato nella discarica genovese di Scarpino. Altra questione e altri costi riguardano il cdr (combustibile da rifiuto) prodotto a Saliceti dalla lavorazione dei rifiuti. Ne vengono prodotte circa 45mila tonnellate l’anno,spedite prima a Isernia,poi a a Lodi e Pavia.Ora si parla di inviarlo via nave in Spagna perché assicura Fiasella si spendemeno. Per quanto riguarda la differenziata, l’obiettivo è il porta a porta per il 17% della popolazione entro l’anno e la progressiva estensione a tutta la città entro il 2012. Il progetto si concluderà a giugno 2012 ponendosi di raggiungere il traguardo del 65% di rifiuti raccolti inmodo differenziato, partendo dall’attuale 26%. Vediamo alcuni dati. Dall’ottobre 2009 all’ottobre 2010, in provincia sono state prodotte circa 100 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati di cui 18 mila inviati all’impianto “Costa Mauro” di AlbianoMagra, 6 mila a Valbosca e 76mila a Saliceti. Il costo per la produzione e lo smaltimento del cdr è aumentato da 155 a 185 euro.Di quest’ultima cifra, 85 euro sono per la produzione del cdr o per Costa e 100 comprensivi di trasporto (40) e incenerimento (60) fuori provincia.Le circa30mila tonnellate di sottovaglio (rifiuto inerte) vanno invece nella discarica genovese di Scarpino a cui paghiamo 50 euro a tonnellata nel caso di prodotto considerato di buona qualità e80euro(ciò succede nella percentuale maggiore) per quello ritenuto mediocre.

"Cronaca4" ACAM, venerdì 19 la firma del memorandum con Hera



Fonte: Cronaca4.it

La Spezia 17 Novembre 2010 ore 19:11:29
ACAM, venerdì 19 la firma del memorandum con Hera
Comunicato congiunto delle due aziende

Hera e Acam annunciano in un comunicato congiunto che sottoscriveranno venerdi' prossimo un memorandum per affrontare un percorso industriale e finanziario per arrivare alla progressiva integrazione dell'utility ligure nella societa' emiliana.

Il conseguimento dell'obiettivo condiviso dai rispettivi Cda, spiega la nota, prevede il contributo sia dei soci di Acam, sia degli istituti finanziari, oltre che di Hera, "a un percorso di ristrutturazione di Acam che vedra' da un lato un rafforzamento industriale e dall'altro il conseguimento di una situazione economica e finanziaria equilibrata e sostenibile, anche attraverso lo scorporo di reti e impianti idrici, nonche' dell'impianto di combustione da rifiuti di Saliceti e la cessione di immobili nei prossimi mesi. Entro la prima parte del 2011 e' prevista la definizione di un accordo quadro e l'ingresso nel capitale di Acam da parte di Hera con una quota tra il 45% e il 49%, primo passo dell'integrazione prevista, da completarsi entro il 2012, al conseguimento delle diverse iniziative identificate e condivise e dei relativi effetti economico-finanziari."

"Cronaca4" ACAM, con il fiato sospeso. Garbini: Accordo con Hera vicino

Fonte: Cronaca4.it

La Spezia 17 Novembre 2010 ore 17:11:08
ACAM, con il fiato sospeso. Garbini: “Accordo con Hera vicino”
Riunita la commissione partecipate del Comune

Ore di grande attesa per la vicenda ACAM. Si riunisce la commissione partecipate in Comune per fare il punto sulla situazione, ma novità sostanziali, se si escludono i progressi negli assetti finanziari, che non è poco, non ci sono ancora. Tutto ruota ancora attorno all’accordo con la multi utilities bolognese Hera, l’aggregazione che dovrebbe segnare un punto di svolta definitivo in questa storia intricata, salvaguardando i livelli occupazionali, ottimizzando gli assetti produttivi e gestionali e rilanciando lo sviluppo. Fiato sospeso, quindi, per eventuali passaggi che potrebbero giungere anche in tempi ravvicinati.

Lo ha ribadito Paolo Garbini, il Presidente di ACAM: “E’ una trattativa delicata e complessa, ci saranno presto nuovi sviluppi, siamo vicini. La situazione attuale di ACAM? Lo stato di salute è buono, la semestrale ci conforta. Sotto il profilo finanziario ACAM ha più ricavi e diminuito i costi di gestione. Abbiamo ridotto tutti i costi a partire dal personale, con il blocco del turn over secondo accordi sindacali; poi riduzione di reperibilità, straordinari, spese telefoniche, riduzione degli automezzi del 25%. Abbiamo risparmiato anche sotto il profilo della dirigenza, oltre il 50% dei costi dal 2008. E per gli amministratori il 60%.”

Un quadro positivo sottolineato anche da Davide Natale, Assessore alle partecipate, che è intervenuto sulla richiesta da parte dell’azienda di applicare i contratti di solidarietà che ha scatenato forti polemiche tra i lavoratori e dissenso nelle organizzazioni sindacali: “La richiesta è solo un tassello in un mosaico complesso, c’è stata un forte processo di riorganizzazione in ACAM che non si è conclusa e nel quale, a partire dai Comuni, tutti hanno operato un’assunzione di responsabilità. In questo quadro si può chiedere la stipula del contratto di solidarietà che non è certo l’anticamera del licenziamento, al contrario, lo scopo è salvaguardare l’occupazione dei lavoratori.”

Giacomo Gatti, PDL, Presidente della Commissione partecipate, è intervenuto non senza qualche polemica: “Dopo alcuni mesi nei quali abbiamo accettato l’invito di lasciare lavorare l’Amministrazione ed il management adesso vogliamo capire dove siamo arrivati. Abbiamo notizie gravi, di abbandono sulla gestione ordinaria e quotidiana, denunciate dagli stessi sindacati. Vogliamo conoscere le prospettive. Da mesi ci viene detto che siamo ad un passo dall’aggregazione con Hera, noi siamo d’accordo, ma speriamo che sia a condizioni favorevoli per il territorio e dei lavoratori. Vogliamo chiarezza sui contratti di solidarietà, sulla situazione finanziaria ed i rapporti con le banche. Insomma, vogliamo un quadro della situazione completo per una vicenda che oltre i lavoratori, interessa tutti i cittadini della provincia.”

Marco Ursano

domenica 14 novembre 2010

"Il Secolo XIX" articolo del 14 Novembre 2010

VERTENZA ACAM - La Cgil: stop ai contratti solidarietà «Basta inadempienze»

Fonte: valdimagranews.it

«IL PERCORSO di aggregazione con Hera, che abbiamo sempre condiviso in alternativa alle sciagurate ipotesi di commissariamento o fallimento, necessita di alcune condizioni indispensabili non ancora raggiunte: la fusione per incorporazione di Acam Acque in Acam Spa, la costituzione della “Società delle Reti” con relativo scorporo del debito, la costituzione della società per la gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Saliceti con ulteriore scorporo del debito, la chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso l’apertura di una discarica di servizio».E’ il severo incipit di un documento stilato al termine dell’assemblea del personale dell’Acam iscritto alla Filctem Cgil. Sulla scorta di questa premessa anche la Cgil dopo Cisl e Uil sbarra la strada ad un’intesa sui contratti di solidarietà. «L’applicazione dei contratti di solidarietà significherebbe si legge nel documento un’ulteriore richiesta di sacrificio ai lavoratori, mentre invece l’attenzione va concentrata sulla messa in sicurezza dell’azienda ». La Cgil, richiama piuttosto « l’obbligo morale di portare a compimento l’azione di responsabilità verso i colpevoli del disastro ». L’assemblea ha richiesto alla Filctem Cgil, non registrando alcuna novità per quanto riguarda la costruttiva ripresa del confronto sulle problematiche irrisolte, di compiere i passi già preannunciati per richiedere direttamente alla proprietà, nelle sedi opportune, di far fronte agli impegni che il management non ha saputo o voluto assumersi.

mercoledì 3 novembre 2010

"Cronaca4" Fiasella scelta la Discarica



Fonte: Cronaca4.it

La Spezia 03 Novembre 2010 ore 17:34:29
Fiasella: “Troppo cemento, fermiamoci”. Federici: “Assurdo, gli spazi pubblici per verde, cultura e spettacolo sono i nove decimi del progetto”. di Enzo Raffaelli

La discarica di servizio per i residui del ciclo di lavorazione dei rifiuti trattati a Saliceti. La Provincia l’ha individuata o no?

FIASELLA: Le discariche di servizio sono indicate nel piano provinciale del 2003. Quel piano diceva: basta rifiuti tal quali in discarica, cioè la rumenta che puzza e fa percolato. Oggi, con Saliceti a pieno regime che tratta i rifiuti di tutta la provincia, le cose sono cambiate. Si produce il cdr che viene messo sul mercato e il sottovaglio inertizzato. E’ per questo inertizzato che non manda odori che serve la discarica. Accoglierà 2800 tonnellate di inertizzato al mese, circa 30 mila tonnellate l’anno, mentre, prima di Saliceti, le tonnellate di rifiuti da abbancare in discarica erano più di 100 mila.

Quale sarà la discarica?
FIASELLA: Dovrebbe essere quella della Rocchetta. Ma l’inertizzato potrebbe servire a bonificare e chiudere le altre discariche in provincia.

Renzo Raffaelli