martedì 20 luglio 2010

"Il Secolo XIX" articolo del 20 Luglio 2010

ACAM - La situazione le banche creditrici non fanno sconti

Fonte: valdimagranews.it

DOPO la schermaglia epistolare Spezia Bologna e ritorno dei mesi scorsi, il Memorandum di Hera contenente le condizioni poste dalla multiutility emiliana per aggregarsi con Acam è giunto sui tavoli dell’ad Strozzi e del presidente Garbini il 24 giugno. Secondo l’azienda, si tratta dell’inizio della trattativa vera e propria. Sostanzialmente tre i paletti posti da Hera. In primo luogo,un’accelerazione spinta per la costituzione della società delle reti idriche da parte dei Comuni soci, oggi arrivata all’87% di adesioni, che va chiusa entro agosto. Valore dell’operazione, 125 milioni, assicurati dai Comuni stessi. Condizione numero due, una seconda new co per la gestione dell’impianto di produzione del cdr di Saliceti(altri16milioni).In terzo luogo, la vendita del patrimonio immobiliare dell’azienda(24milioni). In totale, 169 milioni rispettoaglioltre300 Di debiti con le banche e con i fornitori. E qui Hera è stata chiara:non ci vuole mettere l’intera differenza di tasca propria e propone che le banche creditrici rinuncino a una parte dei crediti vantati nei confronti di Acam, almeno 30 milioni. È il nodo assai intricato da sciogliere. Bnl, Intesa Sanpaolo e le altre osteggiano lo stralcio non avendo intenzione di rinunciare anulla di quanto spetta loro (246milioni complessivi). La chiave per uscire dall’impasse, secondo Acam, potrebbe essere un’operazione di ingegneria finanziaria affidando, magari temporaneamente, alle banche stesse la gestione di una parte delle azioni dell’energia e ricevendo in cambio nuova finanza, tale da mettere l’holding di via Picconelle condizioni di trattare Nei prossimi mesi un piano industriale con Hera o con altre aziende eventualmente interessate a un processo di aggregazione.
A. LU.

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