venerdì 30 luglio 2010

"La Nazione" articolo del 30 Luglio 2010

Paracadute dalle banche Acam: boccata d’ossigeno con i gioielli di famiglia

Saranno cedute quote di una nuova società del gas

Fonte: valdimagranews.it

L’ACAM in crisi si affida agli equity bonus. L’operazione finanziaria, annunciata ieri all’assemblea dei sindaci convocata per l’apporvazione del bilancio del 2009, costituisce una doppia boccata di ossigeno all’azienda di via Picco: il prolungamento della moratoria con le banche al 31 dicembre (con la sospensione del pagamento dei pesanti mutui) e la possibilità di far fronte agli impegni per gli stipendi e il pagamento ai fornitori grazie a una robusta iniziezione di denaro liquido. Naturalmente l’Acam deve pagare un prezzo, cedendo al fondo di derivazione bancaria, per un valore di circa 50 milioni, il 49 per cento di una società di nuova costituzione nel ramo energia nonché gli immobili in lista per l’alienazione. Si mette mano, insomma, ai gioielli di famiglia coinvolgendo in prima persona gli istituti di credito che vantano nei confronti della multiutility spezzina qualcosa come 245 milioni di pendenze (60 quelle dei fornitori). Le banche più esposte sono la Bnl, Banca Intesa e per quote minori la Carispe. L’operazione evita il pericolo di uno stop alla continuità aziendale paventato a maggio, quando era già pronto il bilancio del 2009. E soprattutto apre la strada finale all’aggregazione con Hera, multiutility emiliana che ha già incassato la costituzione della società delle reti (gli acquedotti ai Comuni) e la società di Saliceti (le stesse amministrazioni si prendono in carico l’impianto di trattamento rifiuti). Due passaggi questi ultimi che assicurano ad Acam rispettivamente 128 milioni più altri 16 milioni. L’equity bonus più importante — è stato spiegato in assemblea — non comporta la perdita delle proprietà sul 51 per cento di Acam Gas e Acam Clienti e sul 100 per cento di Centrogas. Infatti viene costituita una nuova società energia di cui viene ceduto il 49 per cento della quota al fondo. Operazioni di stretta valenza finanziaria, dunque, per reggere alla crisi e dare maggiori garanzie a Hera, società quotata in borsa, in vista di un’aggregazione.
L’assemblea dei sindaci ieri ha approvato il bilancio 2009 a maggioranza. Contrari i comuni di centrodestra Beverino e Monterosso, oltre a Maissana e Brugnato. I conti evidenziano un incremento da 190 a 210 milioni della produzione, la diminuzione dei costi per il personale di 1,4 milioni. Acam spa però chiude ancora con una perdita: 19,5 milioni 27 in meno rispetto al disastroso 2008.
Manrico Parma

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