sabato 22 maggio 2010

"Il Secolo XIX" articolo del 25 Maggio 2010

Acam, il debito scende

Sui rifiuti si va verso una nuova società ambientale gestita dai Comuni

Fonte: valdimagranews.it

AMERIGO LUALDI

«COME STA Acam? Diciamo che la febbre è scesa da 41 a 38 gradi e mezzo ma la malattia è ancora da debellare». La “malattia” di cui parla l’amministratore delegato, Ivan Strozzi intervenuto ieri assieme al presidente, Paolo Garbini, davanti alle commissioni Bilancio e Società partecipate del Comune È quella legata al deficit aziendale che, tra misure ed equilibrismi vari, deve essere portato intorno ai 150 milioni, condizione minima richiesta dalla multiutility bolognese Hera per dare l’ok all’aggregazione con via Picco. Il bilancio consuntivo 2009 di Acam spa avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 aprile. Siamo alla fine di maggio e i conti devono ancora passare al vaglio di cda, collegio sindacale e società di revisione nonché approvati dall’assemblea dei soci. C’è chi si preoccupa di tale ritardo e paventa scenari assai poco rassicuranti, tuttavia Strozzi e Garbini assicurano che «conti e numeri sono perfettamente in linea con quanto previsto dal piano industriale»,vale a dire con una perdita valutata intorno ai 15milioni. Nonostante, come detto, non ci sia ancora l’ufficialità, presidente e amministratore delegato hanno anticipato alcuni dati economici. Nel 2009 la redditività è cresciuta dell’11% rispetto al 2008 grazie a minori investimenti, riduzione dei costi e aumenti tariffari. Del 38%, pari a 5 milioni e 300 mila euro, è aumentato il Margine operativo lordo (l’utile prima di ammortamenti, accantonamenti, oneri e proventi finanziari, straordinari e imposte). Infine l’Ebitda (l’utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali), vale a dire il rapporto tra debito e guadagno, è sceso dal 17,2 % del 2008 al 13% dell’anno scorso. Secondo l’intendimento di presidente e amministratore delegato, l’ammontare complessivo del debito intorno ai 300 milioni verrà praticamente dimezzato attraverso i 125 entranti dalla società delle reti idriche, dai 10 ricavati dalla vendita degli immobili di proprietà (le cui due aste, comunque, sono andate deserte) e dai 15diquelladi Saliceti ai Comuni con la costituzione di un’altra società delle reti analoga a quella idrica, vale a dire una newco ambientale . Sul tavolo di Hera si conta di portare un “buco” praticamente dimezzato sperando che ciò serva a far chiudere definitivamente la partita. A proposito delle trattative con la multiutility emiliana, Strozzi ha confermato che queste stanno andando avanti e che una decisione definitivasiavràentroil30giugno, data di scadenza della moratoria concessa dalle banche creditrici. In particolare, il consiglio di amministrazione di Hera è convocato per mercoledì 23 giugno e quello potrebbe essere il giorno decisivo anche se la decisione su Acam sì o Acam no spetta invero all’assemblea dei soci azionisti. «L’aggregazione è il faro maestro per condurre Acaminun porto sicuro», ha ribadito Strozzi che, rispondendo alle domande dei vari componenti delle commissioni, ha anche parlato di rifiuti e di contratti di solidarietà per parte dei dipendenti. «Sulla questione rifiuti, e sulla raccolta differenziata in particolare, gli enti locali, primo tra tutti l’amministrazione provinciale, devono fare la loro parte ha evidenziato Serve assolutamente una discarica di servizio e Acam sta trattando per l’acquisto di un sito (si parla di Saturnia, ndr)». Confermata, sia dall’amministratore delegato sia dal presidente, l’ipotesi dell’avvio dei contratti di solidarietà per parte del personale indiretto. «Stiamo discutendone coni sindacati hanno spiegato Si tratta di una soluzione dolorosa ma certamente meno dannosa per i lavoratori rispetto a ipotesi di cassa integrazione o di mobilità».

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