martedì 29 giugno 2010

"Il Secolo XIX" articolo del 29 Giugno 2010

Acam a rischio,ultimo appello

I sindaci lanciano la sfida sui conti e sulle prospettive industriali dell’azienda

Fonte: valdimagranews.it

PATRIZIA BERTOZZI

PER ACAM si avvicina il momento della verità. Questa mattina alle 7 ( la riunione è stata poi anticipata alle 6,30conunfaxspeditonelpomeriggi) una pattuglia di sindaci, capitanati dal primo cittadino di Maissana, Egidio Banti (Udc), si presenteranno puntualmente nella sede di via Picco alla prima convocazione dell’assemblea dei soci che dovrebbe approvare il bilancio consuntivo del 2009. Una convocazione proforma, almeno nelle intenzioni di Acam, che ha già fissato un nuovo appuntamento per il29luglio. Il fatto è che il bilancio, che avrebbe dovuto essere già a disposizione dei soci 15 giorni prima della convocazione, non ha ancora avuto il placet dal consiglio di amministrazione di Acam. «Un giochetto da prestigiatore», come lo ha definito Banti che, insieme ai colleghi del centrodestra, chiederà di vedere le carte. Una sfida che potrebbe trasformarsi in una resa dei conti finale. «Se verifichiamo che non c’è il bilancio e stiamo zitti, rischiamo una responsabilità contabile – avverte Banti _ Qui non si tratta della Fiat,ma si una spa pubblica, i cui soci sono i Comuni, e quindi soggetta al controllo della Corte dei conti». All’attacco dei sindaci, il presidente di Acam, Paolo Garbini replica chiedendo ancora un po’ di tempo. «Se si presenteranno – dice –, spiegheremo loro che il bilancio non è stato ancora approvato perchè stiamo ragionando con Hera sull’ipotesi di aggregazione. E’ un’operazione che non si fa in pochi giorni, stiamo parlando di una società quotata in Borsa che deve seguire procedure complesse . La trattativa è iniziata in questi giorni e contiamo di poter la chiudere nel giro di un mese. Non a caso abbiamo previsto una seconda convocazione dell’assemblea per il 29 luglio». Al matrimonio con la multiutility bolognese tutti guardano come ultima spiaggia per salvare l’azienda, gravata di un pesante debito,ma soprattutto per darle una prospettiva industriale. «Non è più il momento di galleggiare – conferma Garbini qui bisogna pensare al futuro di Acam e ci sono le condizioni perchè la trattativa con Hera si concluda utilmente». All’esito del negoziato è legato anche il rinnovo della moratoria concessa ad Acam dalle banche creditrici, con relativo blocco del credito. Il termine scade domani, ma è chiaro che gli istituti di credito resteranno alla finestra in attesa degli sviluppi della trattativa. La condizione minima richiesta Da Hera per dare l’ok all’aggregazione con via Picco è che il deficit aziendale scendaevengaportatointornoai150milioni di euro. Secondo quanto annunciato nei giorni scorsi dall’amministratore delegato di Acam, Ivan Strozzi, l’ammontare complessivo del debito, intorno ai 300 milioni, verrà praticamente dimezzato attraverso i 125 entranti dalla società delle reti idriche, dai 10 ricavati dalla vendita di immobili di proprietà e dai 15diquelladiSalicetiaiComuni, con la costituzione di un’altra società delle reti analoga a quella idrica.

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