martedì 16 febbraio 2010

"Il Secolo XIX" articolo del 01 Dicembre 2009

Impianto di Saliceti nel mirino: L’aria è diventata irrespirabile

Il comitato popolare denuncia i disagi provocati dal compattatore dei rifiuti. No all’area industriale della Macchia

Fonte: valdimagranews.it

BASTA miasmi provocati dal compattatore di Saliceti, no al nuovo insediamento industriale della Macchia. E’ un fiume in piena Carla Bertolotti, presidente del comitato cittadino “Vivere bene la Macchia”, che in occasione dell’incontro organizzato da “Progetto Uomo” non ha mancato di attaccare l’amministrazione comunale santo stefanese e quella provinciale sui problemi insoluti dell’area. «L’inadeguatezza del compattatore di Saliceti è sotto gli occhi di tutti, i filtri non funzionano e l’impianto presenta enormi criticità che danneggiano i cittadini: l’aria è irrespirabile, i miasmi sono ormai all’ordine del giorno e sono diventati insopportabili, la scia sgradevole della spazzatura percepita ben oltre la nostra zona.Questa è la qualità della vita alla quale andremo incontro nei prossimi anni? E pensare–sottolinealaBertolotti– che l’impianto è solo ad un terzo delle sue potenzialità lavorative: quando lavorerà a pieno regime (90mila tonnellate all’anno; ndr) i disagi aumenteranno notevolmente». Il comitato cittadino boccia senza appello la possibilità di incenerire il cdr nella centrale Enel, opzione che per il Comitato produrrebbe solo malattie e scorie da smaltire, e lancia il modello alternativo per lo smaltimento dei rifiuti. «Il processo di estrusione dei rifiuti eliminerebbe gran parte delle criticità, senza inquinare l’ambiente. In provincia di Treviso un’azienda si occupa dell’intero ciclo dei rifiuti rivendendo i frutti del riciclaggio (in particolare sabbie per l’attività edilizia; ndr), e né l’amministrazione provinciale né i cittadini pagano un euro per il servizio».Ma l’attenzione del comitato negli ultimi tempi è stata catalizzata dalla realizzazione di un’ area artigianale di Piana del Molinetto, realizzata dall’amministrazione comunale di Santo Stefano Magra assieme a Confartigianato. Quell’area deve essere assoggettata alla valutazione ambientale strategica – spiega la Bertolotti – ma finora non è stato attivato nessun procedimento. Chiediamo un tavolo tecnico con la partecipazione di tutti gli attori e dei cittadini interessati. Non vorremmo che l’area (100milametri quadrati sui quali verranno realizzati ventidue capannoni; ndr) si trasformasse nell’ennesima area industriale».
MATTEO MARCELLO

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