«Duecento esuberi da assorbire con i pensionamenti»
STROZZI CONFERMATO L’ACCORDO
Fonte: valdimagranews.it
«ACAM è smaniosa di riappropriarsi della credibilità che un tempo le apparteneva, avendo al proprio interno le professionalità adeguate. Avviamo un percorso con Hera per ridare stabilità economica e finanziaria all’azienda e rafforzamento industriale». Lo ha detto Ivan Strozzi, amministratore delegato di Acam, poco dopo aver posto la sua firma all’accordo ed aver invitato il mondo istituzionale all’indispensabile coesione e l’opposizione politica alla critica costruttiva. Il manager, da due anni al timone di Via Picco, ha spiegato le mosse per giungere «all’integrazione, al temine delle quali, e dopo una verifica congiunta, si potrà parlare di famiglia comune». Prosegue l’operazione di analisi della due diligence: sotto la lente di esperti e consulenti passeranno i bilanci, in particolare con riferimento alla posizione finanziaria e al margine operativo lordo. Uno studio che Hera dovrà valutare prima della decisione di entrare nel capitale di Acam a maggio e successivamente alla vigilia della fusione vera e propria. Tra i passaggi che condurranno allo storico accordo riveste un ruolo preminente il piano di ristrutturazione del debito. Non è una mera operazione finanziaria ma una soluzione che porta una fetta consistente del disavanzo in capo ai Comuni. Circa 140 milioni, il valore della costituzione di due New Co, società patrimoniali. Entrambe totalmente pubbliche: la prima detiene tutto il patrimonio idrico e il relativo debito; la seconda che è costituita dall’impianto di Cdr di Saliceti e il relativo debito. Altro passaggio saliente del memorandum, come ha spiegato Ivan Strozzi, sarà la condivisione del piano industriale. Acam e Hera si metteranno intorno a un tavolo per decidere insieme i presupposti operativi e finanziari alla base del piano che conduce fino al 2012 per proiettare la società verso il 2015. Il memorandum recepisce anche il rispetto dell’accordo sindacale di San Valentino. In buona sostanza non ci saranno licenziamenti e verrà mantenuta la territorialità occupazionale. Sul fronte personale Tomaso Tommasi, presidente di Hera, ha osservato che Acam oggi non ha i numeri per essere competitiva. Ivan Strozzi ha aggiunto che gli esuberi, in tutto 200, saranno assorbiti grazie ai pensionamenti previsti secondo i tempi del piano industriale fino al 2015 e il patto con i sindacati. L’ad di Acam infine ha ribadito: «L’operazione dei contratti di solidarietà è indipendente dal processo di aggregazione con Hera. L’azienda, in fase di rilancio e di contenimento dei costi, intende proporla proprio perché il rapporto tra lavoratori e impiegati è troppo sbilanciato. Dovrebbe risultare di 1 a 4 invece in Acam su mille dipendenti 421 sono amministrativi».
M.P.
STROZZI CONFERMATO L’ACCORDO
Fonte: valdimagranews.it
«ACAM è smaniosa di riappropriarsi della credibilità che un tempo le apparteneva, avendo al proprio interno le professionalità adeguate. Avviamo un percorso con Hera per ridare stabilità economica e finanziaria all’azienda e rafforzamento industriale». Lo ha detto Ivan Strozzi, amministratore delegato di Acam, poco dopo aver posto la sua firma all’accordo ed aver invitato il mondo istituzionale all’indispensabile coesione e l’opposizione politica alla critica costruttiva. Il manager, da due anni al timone di Via Picco, ha spiegato le mosse per giungere «all’integrazione, al temine delle quali, e dopo una verifica congiunta, si potrà parlare di famiglia comune». Prosegue l’operazione di analisi della due diligence: sotto la lente di esperti e consulenti passeranno i bilanci, in particolare con riferimento alla posizione finanziaria e al margine operativo lordo. Uno studio che Hera dovrà valutare prima della decisione di entrare nel capitale di Acam a maggio e successivamente alla vigilia della fusione vera e propria. Tra i passaggi che condurranno allo storico accordo riveste un ruolo preminente il piano di ristrutturazione del debito. Non è una mera operazione finanziaria ma una soluzione che porta una fetta consistente del disavanzo in capo ai Comuni. Circa 140 milioni, il valore della costituzione di due New Co, società patrimoniali. Entrambe totalmente pubbliche: la prima detiene tutto il patrimonio idrico e il relativo debito; la seconda che è costituita dall’impianto di Cdr di Saliceti e il relativo debito. Altro passaggio saliente del memorandum, come ha spiegato Ivan Strozzi, sarà la condivisione del piano industriale. Acam e Hera si metteranno intorno a un tavolo per decidere insieme i presupposti operativi e finanziari alla base del piano che conduce fino al 2012 per proiettare la società verso il 2015. Il memorandum recepisce anche il rispetto dell’accordo sindacale di San Valentino. In buona sostanza non ci saranno licenziamenti e verrà mantenuta la territorialità occupazionale. Sul fronte personale Tomaso Tommasi, presidente di Hera, ha osservato che Acam oggi non ha i numeri per essere competitiva. Ivan Strozzi ha aggiunto che gli esuberi, in tutto 200, saranno assorbiti grazie ai pensionamenti previsti secondo i tempi del piano industriale fino al 2015 e il patto con i sindacati. L’ad di Acam infine ha ribadito: «L’operazione dei contratti di solidarietà è indipendente dal processo di aggregazione con Hera. L’azienda, in fase di rilancio e di contenimento dei costi, intende proporla proprio perché il rapporto tra lavoratori e impiegati è troppo sbilanciato. Dovrebbe risultare di 1 a 4 invece in Acam su mille dipendenti 421 sono amministrativi».
M.P.
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