Nozze con Hera, organici garantiti e dote da 10 milioni
Ecco cosa prevede il memorandum che sarà firmato oggi pomeriggio in Comune dai due presidenti Tommasi e Garbini
Fonte: valdimagranews.it
di MANRICO PARMA
UN PRIMO effetto l’accordo tra Hera e Acam l’ha già avuto: a Piazza Affari il titolo della società emiliana ha guadagnato ieri l’1,82 per cento (1,45 euro per azione) sulla scia del positivo apprezzamento dell’annunciato memorandum con la multiutility spezzina, presupposto della progressiva integrazione dei due gruppi. Oggi, infatti, inizia ufficialmente il percorso industriale per arrivare alla fusione per incorporazione entro il 2012, attraverso una serie di articolati passaggi successivi.
L’APPUNTAMENTO è alle 15,30 in Comune, dove sono attesi per la firma il presidente di Hera Tomaso Tommasi di Vignano e quello di Acam Paolo Garbini, insieme all’ad Ivan Strozzi. Il patto viene stretto sotto con il parere favorevole degli analisti economici. Gli esperti di mercato, valutando i parametri del debito e la potenzialità economica, considerano in sostanza appetibile la società Acam e una buona operazione l’annunciata fusione. A Piazza Affari restano tuttavia le perplessità sui tempi e i modi della riduzione dell’indebitamento di Acam, condizione propedeutica all’ingresso di Hera attraverso un aumento di capitale riservato da 10 milioni di euro in cambio di una quota tra il 45 e il 49 per cento entro fine 2011. La multiutility bolognese mette dunque inizialmente sul piatto dieci milioni, così come previsto da uno dei primi passaggi contenuti nel memorandum. Il punto più atteso del documento sull’accordo quadro tra le due società riguarda il personale. I vertici Acam nella trattativa con Hera avrebbero ceduto su diversi punti ma non sul famoso accordo di San Valentino del 2009. Il memorandum lo ripercorre passo per passo: non ci saranno licenziamenti e verrà mantenuta la territorialità occupazionale. L’accordo tuttavia andrà riscritto con la partecipazione di Hera. Tra gli impegni più urgenti non sfugge la chiusura del ciclo rifiuti, con l’indicazione della discarica di servizio. Oltre a portare a regime lo smaltimento, l’operazione consentirà un risparmio ingente di risorse: 10 milioni l’anno. Salvo ripensamenti il sito dovrebbe essere quello di Rocchetta Vara, come riferiamo a parte. Riduzione del debito, dicevamo. Da un anno Acam sta lavorando alla costituzione di due società: quella reti e quella dell’impianto di Saliceti. Gli acquedotti e la struttura di trattamento diventeranno di proprietà dei comuni per un valore assegnato di circa 160 milioni. Impegno che gli enti si accolleranno per far fronte al deficit finanziario della società partecipata di via Picco.
NON FA PARTE del memorandum la partita della moratoria con le banche in scadenza a fine anno. Il management punta ad un ulteriore allungamento dei tempi, sulla scia di prospettive favorevoli grazie alla fusione con Hera. Per arrivare alla fusione, l’azienda è pronta a far fronte alla necessità di liquidità anche con la vendita degli immobili e con i ricavi che ammontano a 210 milioni l’anno. L’obiettivo è quello di ridurre il disavanzo di 170 milioni di euro dai livelli attuali (256 milioni di euro a fine 2009) scendendo entro la fine del prossimo anno attorno agli 85 milioni di euro, in linea con il debito atteso.
Ecco cosa prevede il memorandum che sarà firmato oggi pomeriggio in Comune dai due presidenti Tommasi e Garbini
Fonte: valdimagranews.it
di MANRICO PARMA
UN PRIMO effetto l’accordo tra Hera e Acam l’ha già avuto: a Piazza Affari il titolo della società emiliana ha guadagnato ieri l’1,82 per cento (1,45 euro per azione) sulla scia del positivo apprezzamento dell’annunciato memorandum con la multiutility spezzina, presupposto della progressiva integrazione dei due gruppi. Oggi, infatti, inizia ufficialmente il percorso industriale per arrivare alla fusione per incorporazione entro il 2012, attraverso una serie di articolati passaggi successivi.
L’APPUNTAMENTO è alle 15,30 in Comune, dove sono attesi per la firma il presidente di Hera Tomaso Tommasi di Vignano e quello di Acam Paolo Garbini, insieme all’ad Ivan Strozzi. Il patto viene stretto sotto con il parere favorevole degli analisti economici. Gli esperti di mercato, valutando i parametri del debito e la potenzialità economica, considerano in sostanza appetibile la società Acam e una buona operazione l’annunciata fusione. A Piazza Affari restano tuttavia le perplessità sui tempi e i modi della riduzione dell’indebitamento di Acam, condizione propedeutica all’ingresso di Hera attraverso un aumento di capitale riservato da 10 milioni di euro in cambio di una quota tra il 45 e il 49 per cento entro fine 2011. La multiutility bolognese mette dunque inizialmente sul piatto dieci milioni, così come previsto da uno dei primi passaggi contenuti nel memorandum. Il punto più atteso del documento sull’accordo quadro tra le due società riguarda il personale. I vertici Acam nella trattativa con Hera avrebbero ceduto su diversi punti ma non sul famoso accordo di San Valentino del 2009. Il memorandum lo ripercorre passo per passo: non ci saranno licenziamenti e verrà mantenuta la territorialità occupazionale. L’accordo tuttavia andrà riscritto con la partecipazione di Hera. Tra gli impegni più urgenti non sfugge la chiusura del ciclo rifiuti, con l’indicazione della discarica di servizio. Oltre a portare a regime lo smaltimento, l’operazione consentirà un risparmio ingente di risorse: 10 milioni l’anno. Salvo ripensamenti il sito dovrebbe essere quello di Rocchetta Vara, come riferiamo a parte. Riduzione del debito, dicevamo. Da un anno Acam sta lavorando alla costituzione di due società: quella reti e quella dell’impianto di Saliceti. Gli acquedotti e la struttura di trattamento diventeranno di proprietà dei comuni per un valore assegnato di circa 160 milioni. Impegno che gli enti si accolleranno per far fronte al deficit finanziario della società partecipata di via Picco.
NON FA PARTE del memorandum la partita della moratoria con le banche in scadenza a fine anno. Il management punta ad un ulteriore allungamento dei tempi, sulla scia di prospettive favorevoli grazie alla fusione con Hera. Per arrivare alla fusione, l’azienda è pronta a far fronte alla necessità di liquidità anche con la vendita degli immobili e con i ricavi che ammontano a 210 milioni l’anno. L’obiettivo è quello di ridurre il disavanzo di 170 milioni di euro dai livelli attuali (256 milioni di euro a fine 2009) scendendo entro la fine del prossimo anno attorno agli 85 milioni di euro, in linea con il debito atteso.
Nessun commento:
Posta un commento