venerdì 21 gennaio 2011

"Il Secolo XIX" articolo del 21 Gennaio 2011

«Nuove discariche: no all’apertura»

Assemblea popolare alla Capellini

Fonte: valdimagranews.it

PIERANGELO CAITI

SI TERRÀ domani alle 15,30 al l’Accademia lunigianese di scienze “Giovanni Capellini” di via XX Settembre l’assemblea pubblica dedicata al tema della gestione rifiuti, organizzata dall’associazione “Comitati spezzini” e dalla sezione della Spezia di “Italia nostra”. I comitati invitano la cittadinanza a partecipare per discutere della qualità del servizio di raccolta rifiuti viste le polemiche in corse negli ultimi giorni in merito alla possibilità di riaprire la discarica di Saturnia. «Vogliamo affrontare nuovamente con la cittadinanza il tema rifiuti, trattamento e discariche che è al centro di continue mistificazioni –sottolinea Corrado Cuciniello rappresentante dei Comitati spezzini e presentare le nostre proposte per il riciclo totale e la riconversione dell’impianto di Saliceti che così come è ora produce un cdr combustibile da rifiuti non di qualità perchè contiene plastiche eterogenee, che solo impianti come solo quello di Vedelago in Veneto sono in grado di riciclare». «Vogliamo inoltre contrastare ipotesi di trattamento rifiuti del Tigullio e della provincia di Massa Carrara nelle biocelle di Saliceti quando l’impianto dovesse lavorare meno per una raccolta differenziata spezzina arrivata al 65 per cento, come ipotizzato da Acam –prosegue Cuciniello inoltre vogliamo far capire ai cittadini che parlare ancora di discariche alla Spezia è una assurdità quando le più recenti analisi di rischio dell’Arpal del dicembre 2009 hanno evidenziato ancora per il sito di interesse nazionale di Pitelli la presenza di vasti terreni contaminati sia da sostanze tossiche e cancerogene o solo cancerogene, nel versante della collina di Pitelli che guarda verso il Golfo e il mare». In pratica secondo gli accertamenti dell’Arpal la grave contaminazione interessa tutta la fascia costiera dal pontile dell’Enel alla batteria Santa Teresa (in quest’ultimo caso per il retaggio della fonderia di piombo di Pertusola) mentre per il tratto di costa alle spalle dei cantieri la contaminazione deriva dalle colature delle discariche di tutta la collina: Valbosca, Monte Montada, Pbc, Saturnia, Ipodec, Ruffino Pitelli senza che esistano inoltre dati certi su Vallegrande e sull’area militare della “Gran guardia” dove in profonde gallerie potrebbero residuare esplosivi.

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