Rocchetta - Discarica: via allo studio dei venti Entra in scena l’Università di Pisa
ROCCHETTA IL COMUNE SI AFFIDA AL DIPARTIMENTO SCIENZA DELLA TERRA
Fonte: valdimagranews.it
SI è tornato a parlare della discarica di Rocchetta, l’altro ieri, nel corso della conferenza dei 15 sindaci della Val di Vara, nella sede della Comunità montana di Sesta Godano. Una riunione che ha permesso agli amministratori di discutere sulla chiusura della Comunità, ma soprattutto di puntare nuovamente i riflettori sui siti previsti dal piano dei rifiuti. Tanti sindaci sono pronti a condividere la scelta del presidente della Provincia, Marino Fiasella, di procedere alla localizzazione del sito di Rocchetta quale discarica per conferire la frazione inerte provenienti da Saliceti, a condizione che non rechi alcun danno all’ambiente e alla salute dei cittadini. Netta opposizione è stata espressa dal sindaco di Beverino, Andrea Costa, favorevole invece all’incenerimento dei rifiuti e da sempre contrario al piano formulato dalla Provincia fin dal 2003. «La Val di Vara — ha precisato Fiasella — in qualità di Valle del biologico e di distretto del Comuni certificati, deve adottare questo piano, del tutto rispettoso dell’ambiente. Il sito infatti sarà bonificato». Per confermare che gli inerti non producono alcun danno ambientale, il capo della giunta di Rocchetta Vara, Riccardo Barotti, ha dato incarico all’Università di Pisa di effettuare uno studio dei venti nella zona interessata dal trasferimento dei rifiuti. «Per aprire una nuova discarica a meno di 500 metri dal centro abitato — ha sottolineato Barotti — occorre uno studio anemometrico. Dobbiamo verificare il potenziale fastidio per la salute degli abitanti. Il presidente Fiasella ha fissato per il 21 gennaio un incontro pubblico a Rocchetta per ascoltare le perplessità dei cittadini, delle quali mi sono più volte fatto interprete, e per dare loro una sorta di rassicurazione. Il sì alla discarica venne dato dalla precedente giunta comunale». Dubbi sulla discarica sono arrivati anche dal sindaco di Brugnato Corrado Fabiani, preoccupato per i disagi del traffico pesante. Il suo Comune è in prima linea nel contrastare il progetto. Fabiani ha chiesto a Fiasella di partecipare a un incontro con i cittadini. Il sindaco di Riccò del Golfo, Carlo Mazza, ha poi ricordato la necessità di bonificare il sito di Vallescura, «un intervento necessario a seguito del cedimento del terreno». «La legge richiede di ripristinare il sito — ha chiarito Fiasella — quindi la zona verrà riprofilata. Non sarà certo riaperta la discarica». E sulla polemica avanzata dal sindaco Costa, sull’eccessiva quantità di inerte da indirizzare nelle discariche di Saturnia e di Rocchetta («Spezia ne smaltisce 15mila mc l’anno», aveva detto), Fiasella replica: «La grande programmazione in termini di trasferimenti annui di materiale inerte — 900 mila metri cubi per Saturnia e 400 mila per Rocchetta — è prevista dal memorandum Acam-Hera».
Laura Provitina
ROCCHETTA IL COMUNE SI AFFIDA AL DIPARTIMENTO SCIENZA DELLA TERRA
Fonte: valdimagranews.it
SI è tornato a parlare della discarica di Rocchetta, l’altro ieri, nel corso della conferenza dei 15 sindaci della Val di Vara, nella sede della Comunità montana di Sesta Godano. Una riunione che ha permesso agli amministratori di discutere sulla chiusura della Comunità, ma soprattutto di puntare nuovamente i riflettori sui siti previsti dal piano dei rifiuti. Tanti sindaci sono pronti a condividere la scelta del presidente della Provincia, Marino Fiasella, di procedere alla localizzazione del sito di Rocchetta quale discarica per conferire la frazione inerte provenienti da Saliceti, a condizione che non rechi alcun danno all’ambiente e alla salute dei cittadini. Netta opposizione è stata espressa dal sindaco di Beverino, Andrea Costa, favorevole invece all’incenerimento dei rifiuti e da sempre contrario al piano formulato dalla Provincia fin dal 2003. «La Val di Vara — ha precisato Fiasella — in qualità di Valle del biologico e di distretto del Comuni certificati, deve adottare questo piano, del tutto rispettoso dell’ambiente. Il sito infatti sarà bonificato». Per confermare che gli inerti non producono alcun danno ambientale, il capo della giunta di Rocchetta Vara, Riccardo Barotti, ha dato incarico all’Università di Pisa di effettuare uno studio dei venti nella zona interessata dal trasferimento dei rifiuti. «Per aprire una nuova discarica a meno di 500 metri dal centro abitato — ha sottolineato Barotti — occorre uno studio anemometrico. Dobbiamo verificare il potenziale fastidio per la salute degli abitanti. Il presidente Fiasella ha fissato per il 21 gennaio un incontro pubblico a Rocchetta per ascoltare le perplessità dei cittadini, delle quali mi sono più volte fatto interprete, e per dare loro una sorta di rassicurazione. Il sì alla discarica venne dato dalla precedente giunta comunale». Dubbi sulla discarica sono arrivati anche dal sindaco di Brugnato Corrado Fabiani, preoccupato per i disagi del traffico pesante. Il suo Comune è in prima linea nel contrastare il progetto. Fabiani ha chiesto a Fiasella di partecipare a un incontro con i cittadini. Il sindaco di Riccò del Golfo, Carlo Mazza, ha poi ricordato la necessità di bonificare il sito di Vallescura, «un intervento necessario a seguito del cedimento del terreno». «La legge richiede di ripristinare il sito — ha chiarito Fiasella — quindi la zona verrà riprofilata. Non sarà certo riaperta la discarica». E sulla polemica avanzata dal sindaco Costa, sull’eccessiva quantità di inerte da indirizzare nelle discariche di Saturnia e di Rocchetta («Spezia ne smaltisce 15mila mc l’anno», aveva detto), Fiasella replica: «La grande programmazione in termini di trasferimenti annui di materiale inerte — 900 mila metri cubi per Saturnia e 400 mila per Rocchetta — è prevista dal memorandum Acam-Hera».
Laura Provitina
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